Dodici pagine per spiegare, in sintesi, perché la Procura di Palermo vuole il fallimento della società di Via del Fante. Secondo l’accusa il Palermo è in stato di insolvenza, versa in un grave stato di deficit patrimoniale e, verosimilmente, nel 2018 non riuscirà a onorare le obbligazioni.

Tecnicamente quando si parla di insolvenza, il riferimento è a quello stato che precede il fallimento, ovvero quando la situazione debitoria sembra insanabile.

Secondo la Procura, come riporta il Giornale di Sicilia,  la società sarebbe indebitata per oltre 62 milioni di euro a cui vanno aggiunti un patrimonio netto negativo di oltre 18 milioni di euro, quasi 2 milioni di omesso versamento Iva e la previsione negativa per il 2018 che supera i 27 milioni. In pratica un debito abnorme che, anche vendendo in blocco tutti i giocatori della squadra, non potrebbe essere risanato.

Il 7 dicembre ci sarà la prima udienza prefallimentare ed è li che Zamparini dovrà trovare le ‘carte’ per difendere la società. Il patron rosanero, infatti, ha sempre parlato di una montatura creata ad hoc per farlo andare via e che il Palermo ha un bilancio in utile. Affermazioni che, partendo dai dati della procura, fanno certamente riflettere. Nelle motivazioni presentate dalla magistratura, infatti, vengono elencate una serie di operazioni fittizie come ad esempio alcune cessioni di giocatori che avrebbero procurato plusvalenze finite sui bilanci, ma non nelle casse della società.

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