Ha preso il via ufficialmente la quarta edizione della Biennale internazionale  di Sculture di Salgemma di Petralia Soprana (PA).

Una edizione assolutamente innovativa, promossa dalle Associazioni Sottosale  di Petralia Soprana ed Arte e Memoria del Territorio di Milano, partner la Società Italkali che gestisce la miniera di Raffo, con la collaborazione  tra gli altri dell’Assessorato regionale Beni Culturali – Museo di Arte Contemporanea di Palazzo Riso, Fondazione Orestiadi di Gibellina e Parco delle Madonie.

Quest’anno, al tradizionale appuntamento con gli scultori alle prese coi blocchi di sale, si affianca un ricco calendario di eventi e manifestazioni, frutto del fine lavoro creativo della curatrice dell’edizione 2017, la Storica dell’Arte Alba Romano Pace.

Il tema prescelto è quello dell’Integrazione, il sale e l’arte come strumento di conoscenza tra culture differenti: messaggio potente, che parte dalle periferie d’Europa, in un momento difficile di dialogo internazionale.

Non a caso, ieri alla conferenza di presentazione, proprio all’interno della Miniera Italkali che ospita il MACSS, Museo di Arte contemporanea di Sculture di Salgemma dove torneranno le opere finite, gli artisti Gaetano Costa, Domenico Pellegrino Kali Jones e Maurizio Ruggiano hanno riprodotto la Caverna di Platone, metafora dell’integrazione. Ogni essere umano è portatore di luce nella società ed è responsabile della vita del suo prossimo. Nessuno può ignorare che vi siano popoli nell’oscurità, ognuno ha il compito simbolico di trovare il coraggio di scendere nell’antro buio per riportare verso la luce chi vive nell’ombra.

In serata, la suggestiva cornice di Villa Sgadari ha ospitato la Marcia del Sale, di Marco Russo Di Chiara, con Donatella La Macchia e Dario Frasca, con scene di Linda Sofia Randazzo, vibrante rappresentazione della lotta che Gandhi guidò in India contro gli Inglesi per restituire al suo popolo il diritto al Sale.

Gli artisti presenti a questa edizione inizieranno già oggi a confrontarsi coi blocchi di salgemma, posti nel giardino dell’elegante sede di Villa Sgadari: sono il camerunense Patrick Tatcheda, il francese Philippe Berson e il messicano Juan Esperanza che hanno eletto la Sicilia come loro residenza e, tra gli artisti siciliani, Giuseppe Agnello, Domenico Pellegrino, Giacomo Rizzo, Filippo Panzeca, Nicola Busacca e Filippo Soddu.

“La miniera  -spiega la curatrice Alba Romano Pace – appare come un luogo sacro, con una energia magnetica, capace di lanciare un messaggio altrettanto potente di integrazione, che parte dalla natura e abbraccia gli esseri umani come parte di un tutto”.

“Questa edizione parte dal ventre della terra  e giunge alle vette del borgo di Petralia Soprana, unendo partners pubblici e privati, associazioni, il sito produttivo della Società Italkali, le istituzioni, in un grande progetto culturale di collaborazione che punta a sostenere i processi di integrazione tra popoli attraverso la forza dell’arte”.

“Puntiamo a rafforza la collaborazione con il MACSS e la Biennale Internazionale di Scultura di Salgemma – spiega Enzo Fiammetta, direttore del Museo della Fondazione Orestiadi di  Gibellina – in occasione degli eventi legati a Palermo capitale della Cultura nel 2018, creando una rete di strutture legate all’arte contemporanea”.

“Nei giorni della Biennale – aggiunge Carlo Li Puma, presidente dell’Associazone Sottosale-  accanto agli eventi artistici, contattando l’Associazione Sottosale sarà possibile scoprire il territorio grazie ad una rete di escursioni tenute da guide locali autorizzate. E’ la forza del Sistema Madonie, la sua ricchezza di arte, natura e paesaggio che stimola ed affascina ogni coscienza sensibile”.

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