La droga arrivava negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa nascosta tra le pedane, nelle pagine dei libri nei macinini da caffè e nei motori di grossi tir.

I trafficanti colombiani utilizzavano ogni espediente per cercare di fare arrivare a destinazione la cocaina.

Il terminale ultimo delle spedizioni, secondo quanto hanno accertato gli agenti della Squadra Mobile e i militari della Guardia di Finanza erano Alessandro Bono, carinese di 38 anni, titolare di un’impresa di pompe funebri e commerciante di fiori e Francesco Tarantino, 32 anni palermitano. (leggi qui tutti i nomi degli arrestati)

Era proprio Bono a tenere i rapporti con i colombiani per fare arrivare in Sicilia diversi chili di cocaina. Il suo referente nell’America del Sud era Edwin Artuto Molano Hurtado arrestato a Palermo nel corso dell’operazione.

A maggio del 2015, grazie agli elementi acquisiti, veniva intercettato alla dogana di Roma Fiumicino una pedana il legno proveniente dalla Colombia. Il destinatario era proprio Bono. Negli spazi ricavati sono stati trovati 9 panetti contenenti 4 chili e 600 grammi di polvere bianca. Gli agenti di polizia e i finanzieri hanno bloccato un’altra spedizione.

Stavolta era stato utilizzato il motore di un grosso Tir per nascondere la droga. Il sequestro è avvenuto il 17 agosto del 2015 in Ecuador, nell’aeroporto di Guayaquil. Tra gli ingranaggi e pistoni sono stati trovati quasi 12 chili di cocaina. A Malpensa a giugno del 2015 sono stati sequestrati due libri intrisi di cocaina dal Venezuela.

Il peso un chilo e seicento grammi. Il destinatario anche in questo caso Bono che tra i collaboratori poteva contare anche sul nipote Bennj Purpura, 23 anni, anche lui di Carini. Nel febbraio del 2016 gli agenti trovano un altro carico di droga. Stavolta la cocaina viaggia sulla nave da Genova a portarla Giuseppe Mannino e Pietro Balsamo.

Un chilo sequestrata e Balsamo è stato arrestato in flagranza di reato. Non solo la Colombia, il Venezuela e l’Ecuador, il titolare di un negozio di pompe funebri a Carini aveva rapporti anche con i calabresi.

Diversi anche in questo caso i sequestri e gli arresti sull’asse Palermo Reggio, tra cui il capo Rocco Morabito. Gli uomini di Carini avevano rapporti con componenti dell’organizzazione di Borgo Nuovo e dello Zen. Prima di essere arrestato per l’omicidio di Franco Mazzè, avvenuto a marzo del 2015, Fabio Chianchiano era entrato anche in questa indagine. Era lui che si riforniva da Bono per la piazza dello Zen