Rischia di rompersi prima ancora di entrare nel vivo della campagna elettorale l’alleanza nel centrodestra così faticosamente raggiunta nelle scorse settimane. A distanza di qualche decina di ore dalla scadenza dei termini per la presentazione delle liste si fa insistente la voce di una spaccatura fra la coalizione e il movimento dei Siciliani Indignati che fa capo al vice presidente desiganto di Musumeci, Gaetano Armao.

La voce girava già subito dopo il primo accordo raggiunto ed era tornata insistente nei giorni scorsi ma poi smetita con forza dagli alleati. Adesso sembra prendere più concretezza rispetto al passato. A dar man forte alle voci di corridoio è la convocazione di una conferenza stampa proprio di Gaetano Armao per domani, giovedì 5 ottobre, alle 10,30 nella sua segreteria politica proprio a ridosso del termine per la presentazione delle liste.

Nel suo entourage si respira area di guerra. la voce è chiara. Nel listino non c’è posto per Gaetano Armao e non ci sarebbe neanche se Gianfranco Miccichè decidesse di farsi da parte. La coalizione avrebbe scelto di fare spazio a Mimmo Turano in quota Udc. Ma non si tratta solo del posto per Turano. E’ tutto l’impianto ‘divisorio’ dei posti nel listino che sarebbe tale da non lasciare margini.

Una scelta ritenuta inaccettabile da Armao che per di più si troverebbe candidato solo a Palermo e non in tre province come si era detto inizialmente. A questo punto i patti sarebbero traditi e il professore starebbe seriamente pensando ad un gesto eclatante come quello di rinunciare al ticket con Musumeci.

Uno strappo rilevante anche se non ancora consumato, ma che potrebbe avere effetti sull’intera coalizione e fare una grande cortesia agli avversari. Per evitarlo restano ancora una manciata di ore.

In base alle voci fin qui note il listino alla fine sarebbe composto da Gianfranco Micciché e Bernadette Grasso in quota Forza Italia, Mimmo Turano in quota Udc, Roberto Di Mauro per i Popolari e Autonomisti, Elvira Amata per Fratelli d’Italia e Noi Con Salvini e Giusy Savarino per Diventerà Bellissima. Fino all’ultima stesura non sembrava esserci nessuno dei Salviniani/Fratelli d’Italia in virtù del fatto che avevano ‘imposto’m ilc andidato presidente, poi si era paròlato di un solo posto per Forza Italia, ora questa stesura che rischia di far saltare gli equilibri.

E nonostante abbiano ottenuto ilc andidato nel listino da Noi con Slvini scalciano ancora a dimostrazione di come la coalizione sia tutt’altro che coesa “Fin quando non si palerà di programmi e non avremo la certezza di un sincero e concreto rinnovamento della classe dirigente il nostro accordo con la coalizione resterà di natura squisitamente elettorale. Pieno sostegno a Nello Musumeci, quindi, nei confronti del quale nutriamo fiducia e stima, ma non vogliamo avere niente a che spartire con i soliti personaggi che hanno messo in ginocchio la nostra terra”.

Non usano mezzi termini i deputati nazionali Angelo Attaguile, segretario nazionale di Noi con Salvini, Alessandro Pagano e Carmelo Lo Monte, che rilanciano: “è davvero vergognoso lo spettacolo che qualcuno sta offrendo agli elettori in questi giorni, a loro non interessa il programma di governo, ma sono disponibili a stare nella coalizione soltanto se ottengono il posto nel listino o un incarico di governo. I siciliani – aggiungono i tre deputati – non ci vedranno mai mercanteggiare con coloro che sono pronti a riciclarsi in nome del finto cambiamento affinché tutto rimanga così com’è. Per questi motivi ribadiamo il nostro appoggio al candidato governatore Nello Musumeci, ma con un accordo di natura elettorale in virtù del quale ci asterremo da incarichi di governo fin quando non si aprirà un serio dibattito sul programma e sulle persone chiamate a ricoprire i ruoli chiave per attuarlo”.

I deputati leghisti Angelo Attaguile, Alessandro Pagano e Carmelo Lo Monte puntano il dito anche sulla composizione delle liste: “noi abbiamo lavorato seriamente per mettere in campo persone competenti e pulite, con molti volti nuovi, adesso ci aspettiamo altrettanto dal resto della coalizione. Vorremmo, come abbiamo sostenuto più volte, che il Codice etico adottato dalla Commissione nazionale Antimafia venisse preso come riferimento da tutti i partiti della coalizione nella scelta dei vari candidati”.

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