A Blogsicilia sono arrivate  diverse segnalazioni di recente, tra il tono di denuncia e l’esasperata ironia, per comunicare un certo dissenso, da parte degli utenti quotidiani del principale parco cittadino, circa l’ipocrisia legalitaria connessa ai limiti di velocità imposti per gli autoveicoli all’interno del parco e l’assenza  di controlli e repressione, sempre negli stessi luoghi, verso il fenomeno della prostituzione di strada.

Ma come, dicono alcuni dei nostri lettori, non possiamo superare i 50 km che ci sono i vigili urbani che come veri e propri  cecchini muniti della più recente tecnologia utile alle sanzioni stradali ci fotografano a distanza ed elevano multe salatissime anche se superiamo di 5 km orari i limiti imposti. E poi se ci guardiamo intorno, se scorgiamo a solo 100-200 metri dal luogo in cui quei vigili operano troviamo il capannello di ragazze di colore “a lavoro” che mettono la loro merce in vendita sempre  nello stesso  parco di cui l’amministrazione comunale  si vanta di avere ripristinato la legalità  per  riconsegnare la Favorita  alla città tutta con le sue famiglie? Viene voglia di fermarsi da quei vigili, viene voglia di chiedere se abbiano elevato multa anche agli sfruttatori di quelle prostitute, se vigilino o possano farlo anche su questo fenomeno che è reato in Italia ancora oggi.

Pochi metri tra la sanzione, giusta, del limite di velocità in un parco aperto agli sportivi, ai ragazzi, alle famiglie e la mercificazione umana in piena regola. E’ la fiera dell’ipocrisia. Alcune regole vanno e possono essere rispettate. Altre invece no, e tra queste il divieto di  prostituirsi e quello di sfruttamento della prostituzione.

Non ci sembra per la verità una cosa accettabile. Se in quel parco devono valere le regole, devono valere tutte e a partire da quelle che impediscono il commercio delle persone umane.

Non abbiamo una visione bigotta della questione prostituzione, si tratta di una vicenda distinta da quella che qui proviamo a trattare, andrebbe affrontata a parte e seriamente dal legislatore. Ma qui la questione è chiara: possono coesistere a distanza di pochi metri la legalità imposta dai limiti di velocità e l’illegalità del mercato del sesso in piena regola?

Certo qualcosa succede ed è in grado di smuoversi nelle occasioni in cui il parco è stato chiuso al traffico ed aperto alle famiglie. In quei giorni, soltanto in quelle domeniche pre elettorali, non si è vista prostituta in giro e nemmeno si sono scorti i loro clienti.

Quindi qualcosa è possibile fare. Perché se non è legittimo chiedere di allentare le regole per i limiti di velocità all’interno della Favorita ci pare legittimo chiedere di eliminare la prostituzione dai quei viali, per sempre.

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