Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, comunica che la giunta odierna ha approvato un progetto di 85 milioni di euro a valere sul fondo sociale europeo, per l’occupazione di tutti gli ex sportellisti siciliani per un periodo di 18 mesi.

“Tale progetto – dice il presidente – permette di avviare al lavoro tutti e consente di avviare con serenità un confronto con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali, per trovare una soluzione definitiva. Abbiamo onorato gli impegni – conclude Crocetta – che insieme all’assessore Gianluca Miccichè avevamo assunto con i lavoratori”.

Dunque è stata questa la priorità dell’esecutivo che oggi doveva riunirsi per approvare l’esercizio provvisorio in base a quanto annunciato dallo stesso presidente della Regione al telefono ai deputati dell’Ars. Su questo la giunta comunica solo un quarto d’ora prima delle 19 la scelta finalmente operata: niente bilancio e niente finanziaria. Si procederà, invece, con l’esercizio provvisorio. Bisognerà adesso vedere quanto tempo ci vorrà per far arrivare un documento uffciiale al vaglio dell’Ars.

Il progetto per gli ex sportellisti era in piedi fin dall’approvazione della finanziaria 2016 nello scorso mese di maggio ma solo oggi la giunta vara questa nuova norma.

Resta la confusione, invece, per tutti i precari della pubblica amministrazione che rischiano stipendio e stabilizzazione grazie al grande marasma creato dalla giunta regionale. Oggi a Roma è stata tentata la prima mediazione per uscire da questa impasse. Il renziano di Sicilia, Davide Faraone oggi ha accompagnato il suo assessore all’economia Alessandro Baccei del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi proprio per parlare di precari siciliani. un incontro positivo, viene definito da fonti governative, nel quale si sarebbe deciso di lavorare insieme alla soluzione del problema. Più di una le strade possibili che sarebbero state individuate ma i percorsi saranno studiati meglio nei prossimi giorni.

I precari attendono di conoscere il loro destino insolitamente senza alzare la voce.