Mancano due giorni al deposito delle candidature alla presidenza della regione e con esse di liste e listini a sostegno dei presidenti candidati. Due soli giorni per conoscere, finalmente, la vera entitàdella sfida. Per capire chi deki tanti candidati virtuali sarà veramente delal corsa e chi invece no.

Nessun dubbio su Nello Musumeci e Fabrizio Micari, candidati rispettivsamente di centro destra e di centro sinistra, pochi dubbi, quasi nessuno, anche per Giancarlo Cancelleri e Claudio Fava candidati dei 5 stelle e della sinistra. Il quinto incomodo dovrebbero farlo Franco Busalacchi e Roberto La Rosa, nessuna traccia da tempo degli altri candidati annunciati (a parte quelli confluiti negli schieramente e in particolare Armao e Lagalla con Musumeci, La Via con Micari, Navarra con Fava e Pinsone con Busalacchi).

Dunque si prepara, probabilmente, una sfida a sei con i primi quattro che sembrano decisamente avanti rispetto agli altri e con Musumeci che sembra davanti a tutti a prescindere, poi, dagli esiti dei vari sondaggi che danno numeri ballerini.

Così a distanza di poco più di 48 ore è scoppiata la guerra dei listini con la diffusione di notizie (false e tendenziose) di nomi e cifre. Notizie che qualcuno mette in giro proprio per giocarsi le ultime carte e cercare una spaccatura dalla quale ottenere un posto in cambio del ‘rientro dei ranghi’.

Non hanno problemi di listino nei 5 stelle dove tutto è definito, non ne hanno i candidati dis econda fila dove avercene diq uesti problemi sarebbe una fortuna, non sembrano averne neanche in casa Fava dove epraltro la lista a supporto sarà una sola come per i 5 stelle e per tutti gli altri.

I problemi di abbondanza esistono in casa Micari e in casa Musumeci. A sinistra a fare il bello e il cattivo tempo sembra essere sempre Leoluca Orlando che mette le tradizionali ‘mani avanti’  delegando le scelte al candidato presidente.

“Ho trasmesso a Fabrizio Micari l’elenco delle numerose disponibilità di candidatura raccolte in queste settimane per la lista ‘Micari Presidente’ – dice Orlando – Questi candidati e candidate, che provengono da esperienze di forte impegno radicato nei territori, rappresentano un valore aggiunto di passione, competenza, solidarietà, speranza e innovazione ad una candidatura alla Presidenza della Regione che continua ad essere oggi l’unica vera novità di questa campagna elettorale. Queste candidature sono anche uno sprone affinché tutti i partiti e le forze politiche che sostengono Fabrizio Micari siano capaci di agire con spirito di collaborazione e coalizione in vista dell’obiettivo che conta realmente e che è appunto quello di costruire un Governo della Regione in grado di gettare le basi per un nuovo sviluppo centrato sulle necessità dei cittadini e sulla tutela e valorizzazione dei nostri territori”.
Nel listino di Micari i giochi sembrano quasi fatti. In quota Megafono andrà l’eterna vice di Rosario Crocetta Mariella Lo Bello, in quota Sicilia Futura Nicola D’Agostino poi due candidati (un uomo e una donna) dovranno essere espressione dei centristi e due del Pd anche se su questo punto c’è tensione col Pd che ne vorrebbe rosicchiare uno ma difficilmente questa strategia andrà in porto. Per Ap potrebbe toccare a Vincenzo Vinciullo e Carmencita Mangano rispettivamente presidente della Commissione bilancio e assessore regionale al welfare uscenti. Nel Pd al segretario organizzativo Antonio Rubino amico dell’assessore Antonello Cracolici ma che ci tienen a precisare di essere stato indicato dal partito e a Alice Anselmo anche lei esponente renziana ma indicata sempre dal partito.
Le tensioni, invece, sono esplose a destra dopo la diffusione dei nomi di cui si parla da tempo. Il problema sta sempre nelle quote di Forza Italia con Miccichè che non intende certo fare un passo indietro e farsi soffiare il posto. Così c’è stato chi ha dato in pasto alla stampa i nomi che circolano da tempo ma nessuno scriveva facendo scoppiare una sorta di guerra fra Miccichè ed Armao per un òposto nel listino. Ma si tratta di una guerra di cartone.
Ci casca, però, Miccichè che esce allo scoperto con una nota inattesa a questo punto del percorso.
“Se le notizie sul listino Musumeci sono vere, verrebbero meno le ragioni dell’alleanza – dice in modo duro e diretto – un’alleanza costruita con grandi sacrifici di tutti, un’alleanza costruita per il bene di tutto il centrodestra e della nostra Sicilia”.
Lo rassicura ma in maniera piccata il candidato Presidente Musumeci “Se, invece di diramare comunicati, il commissario di Forza Italia Miccichè mi avesse telefonato, avrebbe saputo che le notizie uscite in queste ore sul listino non sono fondate e, perciò, frutto di interessate indiscrezioni. Noto che resistere alla tentazione di stare sulla stampa diventa difficile per tanti, anche nel centrodestra. Le ragioni  di una alleanza non possono essere legate al listino che, piaccia o no, resta nella responsabilità del candidato presidente”
In un clima del genere sembra proprio che il centrodestra corra il rischio di diventare il peggior nemico di se stesso nel percorso elettorale.