E’ di nuovo stop per la Formazione professionale in Sicilia. Mentre migliaia di dipendenti restano disoccupati e attendono, speranzosi ma disillusi, di tornare al lavoro, si ferma di nuovo tutto. Che sarebbe andata così era ormai chiaro da settimane. La revoca dell’Avviso 3, ufficializzata oggi dall’assessore Marziano con una intervista a BlogSicilia, è solo l’ultimo atto, quello che mette la parola fine, o quasi, alla vicenda.

L’ultima parola verrà dalla pubblicazione del decreto di revoca in Gazzetta ufficiale fra una settimana. Marziano getta acqua sul fuoco della inevitabile polemica dicendo, a chiare lettere, che un minuto dopo il blocco dell’Avviso 3 è pronto con l’Avviso 3 bis e dunque è tutto rinviato a settembre ma non bloccato.

Rinviato a settembre, però, non è come dire è tutto a posto. Ci sono famiglie, ci sono lavoratori che speravano di tornare al loro impiego a marzo,  poi ad aprile, quindi a giugno. E che ora vedono davanti a se una estate di guai, preoccupazioni e stenti. Ci sono lavoratori licenziati per i quali, nel frattempo, scadranno le opzioni di ‘riassunzione’ negli enti che li hanno mandati a casa. Insomma ci sono lavoratori che leggendo di questo rinvio sentono ‘cadere le braccia’ e rischiano la depressione.

A bloccare tutto sono state le censure presentate in un ricorso che il Tar discuterà a giugno ma che già gli avvocati della Regione hanno valutato come fondato. La domanda che sorge spontanea è: ‘ma se il ricorso è fondato e rischia di giungere un annullamento, non ci si poteva pensare prima di emanare un bando a rischio?’. Forse ci hanno provato a far passare concetti che sapevano essere al limite? Non lo sapremo mai. Ma delle due l’una: o è stato un tentativo andato a vuoto o quantomeno una imperdonabile disattenzione.

Quello che emerge da tutta questa vicenda è l’assoluta ‘schizofrenia’ dell’azione di governo nel suo complesso. Non di un assessore, non di due, ma di tutto il governo inteso non solo come gli assessori di oggi, ma comprendendo anche quelli che si sono alternati nei precedenti tre governi.

Da un lato c’è una riforma che continua ad andare avanti e indietro fra aula e commissioni senza che nessuno la affronti sul serio, dall’altro ci sono bandi che si susseguono tentano di introdurre parti della riforma non ancora approvata con Avviso che poi finiscono impugnati davanti al Tar. C’è, poi, il braccio di ferro della Regione con gli Enti esclusi e poi puntualmente riammessi dallo stesso Tar. Ma c’è qualcuno in amministrazione che riesce a scrivere un provvedimento che il Tribunale amministrativo non impugni?

Attenzione il problema è generalizzato, non riguarda solo la Formazione ma tutta la Regione e anche gli Enti Locali a guardare la vicenda della Ztl di Palermo sol per fare un esempio.

Ma la schizofrenia va ben oltre questi aspetti che potrebbero rappresentare un maldestro tentativo di mettere ordine. E riguarda la strategia complessiva di governo. Come si può decidere di mettere in liquidazione una società partecipata come Sviluppo Italia Sicilia sapendo che è proprio questa ad avere l’incarico per l’accreditamento degli Enti previsto per legge e che è stato indicato come la madre di tutte le riforme del settore?

Ma non basta ancora. La stessa Sviluppo Italia Sicilia è la società che si occupa del caricamento sulla piattaforma telematica di tutte le procedure di chiusura e certificazione dei corsi già effettuati. Come si fa a metterla in liquidazione proprio quando dovrebbe avviare il caricamento dei dati per consentire all’assessorato Formazione di pagare la seconda annualità dell’Avviso 20 ovvero i corsi fatti già da tre anni? E ci sono enti che attendono pagamenti relativi al 2009, 2010, 2011 e così via.

Guardando dall’esterno sembra quasi un disegno per ‘chiudere’ definitivamente la Formazione, far fallire gli enti togliendo loro ossigeno, costringerli a licenziare e metterli in condizione di non riassumere. D’altronde non è un mistero che Crocetta e compagni abbiano sempre visto gli Enti come ‘matrice di tutti i mali della Formazione’ e abbiano perfino tentato una grande operazione di regionalizzazione del settore nella prima fase dell’attuale mandato.

Ma nonostante la voce circoli con insistenza fra gli scoraggiati formatori, non crediamo ad una simile malafede. Di ipotesi ce ne sono altre due. una l’ha messa in campo lo stesso Marziano nella sua intervista a BlogSicilia. Che ci sia una strategia per bloccare tutto è il timore espresso dall’assessore. Ma forse è più semplice pensare che in questo governo la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra e dunque possa capitare che l’assessore all’economia liquidi una Partecipata per risparmiare senza sapere che il collega della Formazione la sta utilizzando per pagare gli Enti. O forse proprio per questo.

 

Articoli correlati