L’impegno portato avanti dalla comunità agrigentina per concorrere alla conquista del titolo di capitale italiana della cultura 2020 rappresenta un patrimonio prezioso che non si può disperdere nonostante la comprensibile delusione per essere arrivati vicinissimi alla meta”.

Lo dice Vittorio Messina, Presidente Confesercenti Sicilia che continua: “Come da più parti evidenziato è opportuno proseguire il percorso avviato con lo stesso entusiasmo che si è manifestato fin dall’inizio per valorizzare l’identità poliedrica di un’area urbana, che non è solo un luogo della storia, delle emozioni e delle relazioni, ma anche del commercio.

Entusiasmo ma anche scelte coraggiose vanno fatte se ci si vuole comunque accreditare come capitale di cultura.
In questo senso ben vengano iniziative come quelle di colorare il manto stradale della passeggiata archeologica della Valle dei Templi, scelta che non solo ha prodotto un’indiscutibile e gradevole effetto ottico ma anche un incredibile spot per il territorio e per accrescere l’appeal di un’area già di per sé straordinaria e unica.
Anzi, forse è arrivato il momento di pensare a soluzioni che consentano di chiudere al traffico motorizzato questa magica arteria.

Ma ora è arrivato anche il momento di colorare, metaforicamente parlando, il centro storico di Agrigento sviluppando tutte le azioni necessarie a sostenere la rinascita del centro storico, come patrimonio di cultura e di civiltà, come luogo della memoria e spazio per progettare il futuro, come centro commerciale naturale storicamente legato alla vita degli agrigentini: è questo il vero percorso da intraprendere non solo per la città ma con la città per costruire una cornice comune all’interno della quale promuovere iniziative, manifestazioni per sostenere il cuore di Agrigento e il commercio del centro.

Per raggiungere questo obiettivo occorre agire in fretta, in condizione psicologica di emergenza e questo si può fare perchè non occorrono opere monumentali, ma soprattutto due cose: la predisposizione della città ad una migliore accoglienza e l’instaurazione di un nuovo rapporto con i residenti. L’abbinamento di questi due concetti, darebbe un nuovo impulso anche al commercio cittadino, cancellando a poco a poco anche quella specie di disamore verso il cuore della città che sembra avere preso il sopravvento.

Ma è essenziale pensare di valorizzare l’identità della città sia pensando ad una produzione culturale di “alto livello”, ma anche ad una proposta culturale divulgativa; attraverso il riutilizzo e la conversione degli spazi vuoti; attraverso la consapevolezza che occorre fare sistema tra gli operatori commerciali per offrire una accoglienza e servizi qualificati nel nostro centro commerciale naturale.

La sfida per un rilancio del centro storico è di realizzare, anche e soprattutto in tempo di crisi, una strategia comune per competere con i poli di offerta extraurbani, grazie a una regia unitaria a favore della valorizzazione dei beni artistici e monumentali, dei contenitori culturali, di tutti i punti vendita rispetto alla pianificazione strategica, all’articolazione dell’offerta dei servizi e alle attività di marketing.
Ovviamente, gli obiettivi del progetto per il centro storico che sono rivolti in particolare a valorizzare la parte antica della città non possono prescindere dal fondamentale apporto degli operatori economici, che non possono che essere protagonisti per la buona riuscita dell’iniziativa”.