“La Sicilia è da anni ormai la regina incontrastata delle opere incompiute. E tale resterà se si continuano a finanziare lavori apparentemente senza alcun senso abbandonandone altri, come sta capitando per il viadotto “Coda di Volpe”». È quanto dichiara il deputato Riccardo Nuti che a riguardo ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e allo stesso presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

“Se il Governo dovesse continuare a non dare spiegazioni – continua Nuti – dovremmo pensare che quello che la Sicilia sta vivendo è un clamoroso paradosso, con lavori interrotti e da terminare da una parte, e nel mentre progetti paralleli finanziati ex novo dall’altra”.

“Il viadotto “Coda di Volpe”, situato nei pressi di Bolognetta, in provincia di Palermo, sulla SS 121 – spiega infatti il deputato nel suo atto parlamentare – è stato chiuso al transito nell’aprile 2015 e mai più riaperto sino ad oggi, a causa di cedimenti del sottosuolo che hanno interessato alcuni piloni del viadotto. Peraltro sullo stesso tracciato della SS 121 sono presenti cantieri dovuti ad un appalto per lavori indetto dall’Anas, iniziati nel giugno 2013 e non ancora terminati. Ora, però, apprendiamo che si sta progettando un altro viadotto finanziato direttamente dal ministero e parallelo al viadotto “Coda di Volpe”, del quale, però, non si conoscono tempi di realizzazione e costi. Ecco perché ci chiediamo se sia stata presa in considerazione anche solo lontanamente la possibilità di adeguamento del viadotto “Coda di Volpe” anziché la costruzione ex novo di un viadotto parallelo”.

“Al Governo – conclude Nuti – abbiamo chiesto notizie concrete anche sui costi dei nuovi lavori e sullo stato di avanzamento del progetto: è essenziale capire anche se sono stati fatti studi sul consumo del suolo e sulla solidità del sottosuolo. Ma a prescindere resta un dubbio fondamentale: con i soldi per realizzare un’opera dal nulla si sarebbe potuto adeguare il viadotto già esistente, in minor tempo considerando che è chiuso già da due anni abbondanti, e con un aggravio minore per le casse pubbliche. Vogliamo capire se questa possibilità sia stata presa in considerazione. Un punto di domanda grosso come una casa. Anzi come un viadotto”.