Conferme ufficiali non ce ne sono, manco a dirlo anche se sulla intenzioni di Rosario Crocetta non ci sono dubbi come anche lui dice chiaramente ad ogni intervista. In questo agosto politico 2017 non manca niente tranne le conferme ufficiali. Quelle, ormai, sono merce scaduta rispetto alle certezze sbandierate da tutti.

Ma il dato oggettivo è che la più grande incognita per il centrosinistra siciliano resta il suo governatore, Rosario Crocetta e le sue scelte, spesso estemporanee, sempre imprevedibili. Lui una forma di ufficialità alle sue decisioni, in realtà già note e sbandierate, la darà con una conferenza stampa indetta per oggi (mercoledì 30 agosto) anche se di scelte ufficiali ne ha comuniato parecchie fino ad oggi. Ma intanto c’è la certezza (fino alla prossima smentita) che non si tirerà indietro: il governatore uscente correrà per succedere a se stesso.

Questo quanto emerso in nottata dopo una intera giornata di tira e molla e, di fatto, conclusasi con un niente di niente. Partito alla volta di Roma per incontrare Matteo Renzi (leggi qui) al quale Crocetta voleva ricordare lo Statuto del Pd in base al quale lui ha diritto di ricandidarsi a meno che non si facciano le primarie, non c’è conferma che questo incontro sia avvenuto davvero. Crocetta, però è tornato a incontrare il segretario del Pd siciliano Fausto Raciti che aveva già annunciato lunedì durante la segreteria regionale che avrebbe tentato di ricucire con lui nonostante la scelta per la candidatura fosse caduta di Fabrizio Micari.

Una ricucitura che non sembra proprio sia all’orizzonte. E d’altra parte con Crocetta si va d’accordo solo se si fa come dice lui. Lui che le regole della politica non le ha mai rispettate e di questo ha sempre fatto un vanto, oggi chiede il rispetto dello Statuto del Pd.

Crocetta, dunque, oggi darà il suo annuncio e presenterà la nuova campagna di comunicazione, la terza, per la sua campagna elettorale 2017 con un manifesto che punta il dito proprio contro il Pd che fa calare le scelte dall’alto. “Liberi” è la parola chiave della sua campagna elettorale con il Megafono, con Beppe Lumia, con la sua faccia e con i suoi cinque anni di governo. E una cosa è certa, pur senza chance di vincere, di voti al Pd ne toglierà parecchi se non altro ricordando agli elettori che per il Pd e con il Pd lui ha governato nonostante adesso il partito marchi discontinuità col candidato Micari che, in questo ha ragione Crocetta, ha un difetto. fuori da Palermo non è conosciuto e dovrà, quindi, contare principalmente sui voti d’apparato.

Dunque la sinistra ormai appare chiaramente spaccata e si presenterà probabilmente con quattro candidati. Quello ufficiale, Fabrizio Micari, quello rivoluzionario, Rosario Crocetta, quello di Rifondazione, Ottavio Navarra e quello della sinistra extra Pd, probabilmente Claudio Fava (che non ha ancora deciso).

Ma non basterà neanche questa settimana per avere tutte le risposte. Per la scelta Mdp e Si aspetteranno Pisapia che intanto prende tempo “Alla luce di ricostruzioni e congetture pubblicate in questi giorni su vari media in merito alle prossime elezioni siciliane – si legge in una nota – Campo Progressista e Giuliano Pisapia, attualmente all’estero, sottolineano che in questi giorni stanno valutando la situazione e tutte le ipotesi in campo e che nessuna decisione è stata già presa. La prossima settimana insieme agli esponenti di Campo Progressista in Sicilia ci confronteremo per trovare la soluzione migliore nell’interesse dei cittadini siciliani”.

Il caos a sinistra è ormai totale mentre a destra sembra ormai portare tutto verso il ticket Musumeci Armao. ma anche lì, nonostante le sbandierate certezze, quel che continua  a mancare è l’ufficialità nonostante la discesa a Palermo di Cesa e De Poli e le dichiarazioni di Miccichè e di numerosissimi deputati.

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