“Una confusionaria aggregazione anti-grillini sarebbe una scelta che i siciliani non capirebbero. Quello che occorre è proporre un serio progetto di rilancio della Sicilia da condividere con chi ha contrastato lo sfascio generato dal Governo Crocetta e dai suoi alleati. Altrimenti resta solo un’idea: come occupare la sedia di Palazzo d’Orleans. Stimo Roberto Lagalla, dai tempi di scuola, apparteniamo alla stessa Università che lui ha guidato a lungo, ma una melassa informe che ambisse a conglomerare indistintamente protagonisti e comparse di quest’ultima stagione, con coloro che l’hanno avversata, sostenitori del si e del no alla riforma costituzionale che i siciliani hanno bocciato, mi pare troppo.

Gaetano Armao è tranciante rispetto all’ipotesi di una grande coalizione. Il leader del Movimento nazionale siciliano che da tempo pensa ad una candidatura alla Presidenza della Regione, pur distinguendo la persona dal ruolo politico, mette un argine alla proposta di Roberto Lagalla. “Jacques Maritain, maestro del cattolicesimo, sosteneva che occorre ‘distinguere per unire’. Non serve creare contenitori utili per tutti come nella canzone andiamo a comandare”.

“Non possiamo in nessun caso pensare, dopo quattro anni di dura opposizione, ad alleanze politiche con chi in questi anni ha sostenuto il governo Crocetta ed ha condiviso le malefatte del governo Renzi nei confronti del Sud, con chi é stato partecipe, non senza benefici, di un’azione politica che ha affamato la Sicilia. I danni che il governo del Pd lascia dietro di se sono tali da non permettere alcuno sconto ed i siciliani hanno necessità di chiarezza, non di alchimie politiche. Questo non preclude il coinvolgimento di chi crede in un nuovo progetto politico per la Sicilia che contrasti l’inconcludente approssimazione dei grillini. Se il loro programma di governo é efficace come l’opposizione che hanno condotto a Crocetta, litigando di giorno ed accordandosi la notte, le chiacchiere stanno a zero”.

“Noi abbiamo presentato un progetto preciso é espressione del nostro modo di vedere la Sicilia, lo sviluppo, la crescita, il lavoro. Non bastano singole le idee, sulle quali si può pur convenire singolarmente, ma servono progetti strategici ampi, coraggiosi e le condizioni per condividerli devono esser chiare e corrette, facilmente intellegibili. I siciliani devono scegliere senza trasformismi, fra chi ha lasciato macerie e chi vi ha contribuito e chi vuole ricostruire pensando prima di tutto alla Sicilia”.

Il movimento guidato da Armao si riconosce, dunque, in un amplimento del centrodestra e lavora perchè si tengano le elezioni primarie di coalizione, nonostante le tensioni evidenti che si regiostrrano anche lì.

Sulle dimissioni di Nello musumeci da Presidente dela Commissione antimafia per candidarsi Armao ha idee altrettanto chiare “Ho sempre sottolineato a Musumeci che il ruolo di Presidente della Commissione Antimafia era incompatibile con quello di leader dell’opposizione che gli elettori gli avevano assegnato. Lui ha preferito il primo sino a ieri. Prendo atto delle sue dimissioni, seppur tardive e mi compiaccio con lui. Lotteremo insieme per dare alla Sicilia un governo capace di affrontare con determinazione e competenza la drammatica situazione nel quale i governi a trazione Pd lasciano la Sicilia”.

Nel centrodestra, però, resta in piedi il tema è proprio delle primarie. farle o non farle? Dopo le polemiche e i distinguo il perc orso si è frmato con le dimissioni del coordinatore delle Primarie Marco Falcone “Noi abbiamo sospeso la raccolta di firme – dice ancora Armao – perchè bisogna avere idee chiare. Questo non è un gioco e non possiamo e non vogliamo coinvolgere i cittadini in un’iniziativa che non vede la luce. Siamo convinti che le primarie si debbano fare, ma abbiamo grande rispetto per gli elettori e non chiederemo loro nulla fino a quando non ci sarà chiarezza. Proprio per questo abbiamo richiesto un’urgente riunione tra le forze politiche della coalizione “Per la Sicilia”.”.

Il movimento di Armao, tre giorni dopo le dimissioni di Marco Falcone da Coordinatore del Comitato Organizzatore delle Primarie della Coalizione ha deciso di rivolgere agli alleagti una lettera aperta.

Si è trattato di dimissioni “apertamente motivate dalle opinioni discordi dentro Forza Italia, partito che pure aveva aderito alle primarie e addirittura sollecitato affinché si svolgessero. Ci saremmo attesi – si legge nella lettera – da parte del partito allo stato più consistente della coalizione, una nota ufficiale di conferma delle primarie o, in alternativa, una richiesta di pausa e di riflessione alle altre forze. Vi è stato invece uno stupefacente e imbarazzante silenzio”.

“Come Movimento Nazionale Siciliano – si legge in una nota -confermiamo la nostra adesione alla coalizione, ma ribadiamo con assoluta chiarezza che rigettiamo ogni ipocrisia e ogni tentativo di non assumersi le proprie responsabilità che stanno determinando la possibile rottura della stessa in due schieramenti. Prendiamo atto quindi, pur non condividendola, dell’indicazione espressa da Falcone di rinviare ogni determinazione sulle primarie, che sospende, a nostro avviso solo temporaneamente, la raccolta delle firme sulle candidature e ogni altra procedura prevista”.

“A chi tra voi ci segnala, purtroppo sempre e solo in via riservata, la propria contrarietà alle primarie e la preferenza per una scelta condivisa a tavolino del candidato Presidente della Regione – dicono ancora da Sicilia Nazione – confermiamo la nostra disponibilità a un ulteriore confronto a due condizioni: che il tentativo venga esperito in un periodo di tempo non superiore ad un mese e che, se non si raggiunge un’ipotesi condivisa, si ritorni al metodo delle primarie. Resta inteso che a nessuno potrà essere consentito di proporre persone che siano state organiche alla coalizione di Crocetta e del centrosinistra ovvero persone che si offrano indifferentemente a entrambe le coalizioni.
Vi preannunciamo che nei prossimi giorni chiederemo un incontro a coloro i quali avevano annunciato la loro candidatura alle primarie ritenendo che, in assenza di altra iniziativa, spetti a loro riconvocare la coalizione”.

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