“Mi auguro che da parte dei cittadini e degli operatori dell’informazione, un comportamento certamente censurabile del comandante non venga inteso come motivo per attaccare un intero corpo di polizia impegnato quotidianamente su tantissimi fronti accanto ai cittadini, con risultati tangibili e visibili che nessuno può oscurare”.

La frase è del Comandante della Polizia Municipale di Palermo Vincenzo Messina. E’ l’ultima parte di una nota con la quale si scusa con la città e con i suoi stessi uomini dopo che BlogSicilia ha pubblicato, ieri mattina (foto poi riprese da tanti piccoli e medi siti senza neanche il sussulto di orgoglio di citarne la fonte e spesso con l’arroganza di negare l’evidenza anche su segnalazione), una serie di fotografie che lo ritraggono mentre lascia l’auto privata in zona di soste proibita per alcune commissioni personali.

Un comunicato più ampio, quello di Messina (leggilo qui per intero)  nel quale, bisogna dargliene atto, compie l’unico gesto di umiltà possibile chiedendo, appunto scusa. E noi vogliamo rassicurarlo il Comandante Messina: mai e poi mai ci sogneremmo di scaricare comportamenti personali (perché le responsabilità sono sempre personali) sul corpo di Polizia Municipale. Stia, dunque, sereno Messina per quanto riguarda almeno BlogSicilia, ma, penso, anche per quanto riguarda la stampa in generale. Quasi ogni giorno ci troviamo a scrivere delle operazioni di controllo del territorio, anti abusivismo edilizio o commerciale da parte della Polizia Municipale di Palermo. Spesso ci troviamo a scrivere delle problematiche del traffico e così via. Il nostro compito è raccontare fatti. Fatti sono le operazioni della Polizia Municipale, Fatti sono i comportamenti personali.

Ma pur apprezzandolo per le sue scuse, Messina ci appare ben distratto come forse un comandante non dovrebbe essere. Distratto quando lascia la vettura dove non si può, pur ammettendo che il primo episodio raccontato un anno fa dal Giornale di Sicilia (che noi citiamo sempre quando riprendiamo) fosse una impellente esigenza di servizio come Messina ha più volte spiegato, restano due distrazioni a breve distanza.

Distratto era il comandante quando parcheggiava l’auto, distratto quando per la sua caserma circolava un barbiere abusivo. Allora il nostro è un invito ad una guida più ‘attenta’ del Corpo di Polizia Municipale perché se la stampa comprende, non è lo stesso da parte dei cittadini.

Il rischio, infatti, è che il palermitano medio si senta giustificato e che la lotta all’inciviltà nella circolazione a Palermo ne subisca un colpo. Insomma è facile, già da oggi, assistere a scene del tipo “se la lascia il comandante dei vigili qui perché non posso farlo io?”. Almeno questo ci ha segnalato una cittadina che combatte da tempo contro la doppia fila e la sosta selvaggia e in questa vicenda ha intravisto questo tipo di rischio.

Comandante Messina accolga, dunque, il nostro appello, la nostra raccomandazione. Presti più attenzione da comandante e da cittadino. Lei ha un compito in più rispetto a tutti noi, esattamente come l’assessore al traffico: deve dare l’esempio.