Lotta alla contraffazione e alla competizione tra dogane, tutela del Made-In e dei lavoratori puntando a modelli di avanguardia che già esistono in Europa. La lente di ingrandimento del Movimento 5 Stelle Europa si concentra sui porti italiani ed il loro efficientamento attraverso un tour utile alla stesura di un report da sottoporre alla Commissione Europea. #RapportoDogane è il nome del tour che ha toccato anche il porto di Palermo dopo altre 4 tappe nazionali. Gli eurodeputati M5S Tiziana Beghin e Ignazio Corrao, hanno organizzato un tavolo tecnico con l’Autorità portuale presieduta da Vincenzo Cannatella, gli Spedizionieri, il Ministero della Salute, l’Agenzia delle dogane, la Guardia di Finanza e i rappresentanti dei settori coinvolti. Presente anche il deputato regionale Ars Giampiero Trizzino.

“Tutte le merci provenienti da paesi extra-europei – spiegano i deputati Ignazio Corrao e Tiziana Beghin – devono obbligatoriamente passare per una dogana. Ma, una volta entrate nell’Unione Europea, non trovano frontiere al suo interno e possono circolare liberamente da un paese all’altro. Un sistema che necessita di una parità di condizioni e gestione delle procedure doganali in ingresso, affinché sia garantita una concorrenza simmetrica tra i vari stati Ue. Allo stato attuale, invece, esiste una disparità di efficienza tra le varie dogane europee, con il risultato che gli operatori tendono ad evitare il più possibile il passaggio delle proprie merci dagli scali più lenti, preferendo altre destinazioni, con tutte le perdite che ne conseguono per i consumatori e i lavoratori, per l’indotto e per l’erario (in seguito ai mancati dazi doganali). Se si riducesse dell’1% i costi delle procedure doganali nel mondo, si aumenterebbe il commercio e il reddito mondiale di 30 miliardi di euro”.

“In Europa – spiega Corrao – pur da forza di opposizione, stiamo cercando di porre rimedio al disastro pianificato del mercato unico che consente talvolta l’ingresso di prodotto agroalimentari nei nostri porti che non corrispondono ai criteri di salubrità e fuori dalle norme vigenti. Io stesso ho denunciato anche mediaticamente con azioni nelle aule del Parlamento Europeo e sul territorio come i prodotti extra Ue, arrivino nei nostri porti e vengano tagliati con i nostri per abbassare i livelli di tossicità come nel caso dei grani o dell’olio”.

“Cosa accade quando i controlli sono più severi in un paese rispetto a un altro? – sottolinea Tiziana Beghin – Accade che le merci contraffatte entrano in Europa dalla dogana più permissiva, con una conseguente perdita di lavoro e di entrate per la dogana rigorosa, i cui sforzi saranno resi, oltretutto, vani dalla libera circolazione senza controlli delle merci in tutta l’area Ue. È il caso, ad esempio, dell’Italia, i cui rigorosi controlli anticontraffazione fanno preferire i porti del Nord Europa, dove si applicano procedure più blande. Le sanzioni doganali, infatti, variano a seconda del paese (da 200 a 50mila euro) e questa difformità nuoce al rispetto delle regole. Inoltre il periodo per vedere riconosciuta un’infrazione doganale oscilla tra gli 1 e i 30 anni a seconda dei vari paesi”.

Il rapporto della deputata europea M5S Tiziana Beghin sull’efficienza delle dogane in Europa si propone proprio di studiare questi fenomeni, perché ufficialmente l’Ue è un’unione doganale, ma nella realtà le procedure e i controlli sono così diversi che esiste una competizione scorretta tra porti e aeroporti di differenti paesi. Obiettivo: la lotta alla contraffazione e alla competizione tra dogane.

Il rapporto Beghin nasce per cercare di capire l’impatto di questi fenomeni in termini di produzione, investimenti, integrità di mercato, effetti sulle finanze dello Stato e conseguenze occupazionali per tutte le categorie di lavoratori italiani ed europei che ruotano attorno al commercio e alle dogane.

“Con questo rapporto – spiega la deputata – si desidera anche indagare le eventuali opportunità dovute a una maggiore armonizzazione delle dogane e delle procedure in Europa, e proporre miglioramenti alla situazione attuale. Anche la lotta alla contraffazione riveste un ruolo fondamentale. Basti pensare che il commercio mondiale in prodotti contraffatti corrisponde al 2,5% del commercio mondiale – conclude Beghin – una cifra corrispondente al PIL dell’Austria”. Il report del #RapportoDogane sarà sottoposto alla Commissione Commercio dell’Ue il 20 marzo 2017 e in Aula del Parlamento Europeo a Strasburgo nell’aprile 2017.

“Un incontro utile – ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella – a fare chiarezza sull’applicazione della norma europea in merito ai controlli doganali, poiché procedure non omogenee creano una competizione scorretta tra porti e aeroporti nei diversi Paesi. Sarebbe auspicabile una maggiore armonizzazione del sistema e una maggiore snellezza nelle procedure. Il porto di Palermo è molto attento alla sicurezza: abbiamo tre collegamenti settimanali con Tunisi, i controlli sono fondamentali, non solo per il terrorismo ma anche per le tutele alimentari”.