Il disegno di legge per l’abolizione della doppia preferenza di genere agita la maggioranza di centrodestra in Sicilia, Dopo il no di Marianna Caronia che ha dato il via allo scontro interno a Forza Italia anche dagli alleati arrivano i distinguo. Così è una donna di Noi con l’Italia a scrivere una lettera aperta al capogruppo di Forza Italia Giuseppe Milazzo, proponente del ddl che ha avuto assegnata perfino la procedura d’urgenza.

Egregio Onorevole – scrive Elisabetta Liparoto di Noi con l’Italia – con grande disappunto ho letto che ha presentato un ddl che prevede l’abrogazione della doppia preferenza di genere uomo/donna negli Enti Locali. In questi anni proprio grazie a questa legge le donne hanno avuto la possibilità di sedere negli scranni della politica. Le rammento i sacrifici che le donne hanno dovuto affrontare nel tempo. Forse dimentica o non conosce le lotte che le donne hanno affrontato per ottenere diritti che lei ha sempre avuto. A partire dalle lotte delle Suffragette alle manifestazioni di massa nelle piazze degli anni 60/ 70 dove con coraggio e tenacia le donne hanno raggiunto grandi risultati. Ma malgrado ciò ancora oggi i ruoli delle donne non sono del tutto equiparati a quelli maschili.
Il mio non vuole essere un discorso da femminista ma da donna consapevole del sacrificio che fino ad ora le donne hanno dovuto affrontare. Lei sostiene che oramai non c’è più necessità che la doppia preferenza di genere rimanga in vigore perché le donne sono pronte e capaci di essere elette senza questa legge. Lei sa benissimo che le donne ancora non sono equiparate ai vari ruoli istituzionali e, in politica, meno che mai. Nelle liste elettorali le donne subiscono ancora discriminazioni in quanto non è stata raggiunta quella parità di cui lei fa sfoggio. Le donne nelle liste elettorali non raggiungono il 50% delle presenze. Ed aggiungo con grande rammarico che nelle segreterie politiche si consumano ancora gravi discriminazioni, le donne vengono messe in lista solo perché lo impone la legge e spesso sono solo candidature di servizio, solo poche fortunate vengono inserite in posizioni elettive. Credo che la misura sia colma e che tirare la corda non serva a nessuno.
Mi chiedo ma all’ARS non avete problemi più impellenti che abrogare la doppia preferenza di genere? Onestamente sarei stata molto contenta e le avrei fatto un plauso qualora avesse presentato un ddl per abrogare il diritto acquisito sugli stipendi d’oro dei deputati regionali oppure se avesse promosso un’iniziativa per risolvere il problema della spazzatura che affligge la nostra isola o se avesse presentato un emendamento per risolvere la disoccupazione dei giovani. Le rammento che ogni volta che fate aula pagano i contribuenti e non penso che i siciliani diano priorità alla sua proposta di legge piuttosto che ridurre i vostri stipendi.
Faccio un appello a tutte le donne che come me hanno a cuore la legge sulla doppia preferenza di genere: vi aspetto numerose all’ARS Mercoledì 21 Febbraio.In questa battaglia non ci sono colori politici, siamo tutte chiamate in causa.

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