“Ci giochiamo una sfida per il Paese contro il populismo e il qualunquismo del M5s e un centrodestra razzista, scambiare queste elezioni per un congresso del Pd fa solo danno al centrosinistra, di queste dinamiche se ne parlera’ dopo il voto negli opportuni organismi di partito”.

Davide Faraone, il sottosegretario in quota Pd e plenipotenziario renziano in Sicilia difende le scelte fatte dal Pd nel decidere le candidature e parla di campagna elettorale. Lo fa con una apposita conferenza stampa nella quale non attacca nessuno, non risponde a nessuno anzi ringrazia chi, nonostante il dissenso, farà ugualmente campagna nelle piazze per il Pd e i suoi candidati.

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Da lui ci si sarebbe aspettata una risposta all’ex Presidente della Regione Rosario Crocetta, invece, silenzio sull’uomo e sul politico nonchè sulle sua dichiarazioni ma pressato dai giornalisti alla fine una frase sull’argomento la dice : “La promessa di una candidatura a  Crocetta è una cosa che ha detto solo Crocetta. Dalle regionali in
poi, non c’è stata una sola dichiarazione di Renzi in questo senso. E’ una storia costruita solo sul racconto di una persona”.

“Io per primo – dice poi parlando delle polemiche della base del partito – ho fatto tutto il percorso nei nei Ds di cui sono stati segretario cittadino. La mia storia politica è nel Pd nelle sue varie forme”

“Il Pd è un partito meno  ideologico rispetto al passato, ispirato ai valori del centrosinistra, dove non prevale più la logica del chi siete, cosa volete, dove andate o quel modello da caserma di rappresentazione di una identità piuttosto che di un’altra – sottolinea Faraone – abbiamo espresso liste elettorali competitive delle quali bisogna andare orgogliosi”.

Sulle polemiche nella minoranza per alcune esclusioni, Faraone getta acqua sul fuoco: “In parte si tratta di polemiche fisiologiche, anch’io in passato ebbi da ridire per alcune imposizioni ma questa volta in Sicilia non c’è stato alcun paracadutato, i candidati sono espressione dei  territori”.

“Poi – osserva – è chiaro che essendoci 24 parlamentari uscenti non è stato semplice perchè abbiamo avuto a
che fare con una nuova legge elettorale. Era ovvio che potevano esserci elementi di criticità, in effetti qualche esclusione c’è stata”.

Non mancano i riferimenti all’adesione al Pd del sindaco di Palermo Leoluca Orlando “E’ un fatto importante anche a livello nazionale. La nostra  coalizione rappresenta quella voglia di unità e l’adesione di Orlando rafforza questo percorso unitario”.

“A Palermo avremo – ha aggiunto – un  gruppo consiliare del Pd più forte e il più grande fra le città metropolitane
d’Italia. Stiamo riscontrando un grandissimo successo. Nei prossimi giorni ci sarà una grossa adesione di tante donne e  uomini che stanno seguendo l’esempio di Orlando e si stanno iscrivendo al Pd e presto anche ai gruppi consiliari del Pd”.

Ma Faraone rivendica ogni singola scelta criticata dalle opposizioni interne “L’altra operazione politica importante è stata quella di Sicilia Futura, che sta dentro un percorso politico in maniera chiara e netta”.

Ma la conferenza stampa di Faraone non è ancora finita che arriva il nuovo affondo di Magda Culotta, deputato uscente e sindaco di Pollina nonchè, nelle ultime 24 ore, la più infervorata polemista nei confronti proprio di qiueste scelte.

“Davide Faraone con la sua voglia di  apparire come il Matteo Renzi di Sicilia  fa solo danno al Partito Democratico. Farebbe bene a tacere e nascondersi dietro la sua capolistatura bloccata essendosi tenuto ben lontano dalle sfide uninominali, probabilmente per mancanza di coraggio – dice attaccando senza mezzi termini – non si rende conto di aver perso credibilità agli occhi del popolo del Pd. Il malessere che c’è in Sicilia è frutto non solo di alcune candidature sbagliate ma anche del modo a cui ci si è arrivati, con il solo scopo di esercitare il suo ruolo da “fedelissimo”.

“Infine – conclude Culotta – eviti di parlarci di senso di responsabilità e di unità perchè anche qua, oltre a non essere credibile, rischia di apparire persino comico”