I medici est del 118 siciliano che da anni attendono il rinnovo del contratto di lavoro si sono armati di fasce, magliette e cartelloni per urlare “Giù le mani dal 118” e sono entrati in di agitazione. Inizia da oggi un intero mese di proteste che porterà anche a tre giorni di sciopero generale del personale medico che opera sulle ambulanze. Le motivazioni sono molteplici, in particolare però, i medici chiedono la riapertura delle trattative regionali a tutela della dignità professionale di tutti i medici Est 118 e a salvaguardia dei livelli assistenziali (Lea) per i cittadini attualmente messi a rischio dalla progressiva precarizzazione di questo personale.

Ad indire lo sciopero sono tre sigle sidnacali dei medici, FIMG ES, SMI ES e SNAMI EST 118. “Non è una questione di soldi – precisano nel documento di indizione della protesta – ma di dignità professionale visto che a dicembre 2016 un decreto assessoriale ha previsto un aumento dei compensi per incentivare esclusivamente i medici anestesisti e gli infermieri operanti nel 118, senza coinvolgere nel provvedimento (almeno finora) i medici di emergenza sanitaria territoriale”.

Si tratta di una spesa di oltre 7 milioni di euro per il 2017 e il 2018 “in attesa di avere personale dedicato esclusivamente a servizio del SUES 118 che questa regione con la lentezza di un elefante non riesce a formare”

Il dito è puntato nuovamente contro la riorganizzazione delle rete ospedaliera e il timore di tagli al numero di ambulanze e di medici a bordo delle stesse, soprattutto in provincia di Messina.  Non esistono elementi di certezza che nella macroarea di Messina come in altre aree il numero delle ambulanze medicalizzate, come verbalmente promesso, venga mantenuto in deroga a quanto disposto dai decreti.

“Gli operatori e i cittadini comuni, informati di quanto sta avvenendo sulla loro pelle, devono assumere un ruolo civile di vigilanza, in quanto la difesa delle ambulanze medicalizzate non è semplicemente una difesa di posti di lavoro ma si tratta di tutelare un sistema necessario per l’emergenza- urgenza che produce riduzione di mortalità, soprattutto nell’ambito delle reti tempo-dipendenti per esempio nella gestione della rete IMA (infarti) e rete stroke (ictus).

“Ecco perchè i medici dell’Emergenza dicono basta alla sordità dell’amministrazione regionale ed hanno iniziato questa protesta”

Da oggi davanti l’assessorato regionale alla salute campeggia un gazebo dei medici in protesta.Il 15 settembre si terrà una assemblea dei medici del 118 a Messina mentre sono tre le giornate di sciopero che sono state indette per il 25 settembre, il 3 e 11 ottobre dalle 8 alle 20.

 “La necessità di dover garantire la sicurezza e la salvaguardia della salute dei cittadini – si legge nelle motivazioni della protesta – impone che il servizio   non venga compromesso dall’assenza della figura medica e dalla riduzione delle risorse impegnate, portando all’attenzione dell’utente le ragioni della nostra  protesta nei confronti di una politica che sta mettendo a dura prova la stabilità del sistema Sanitario Regionale nell’ambito dell’Emergenza Sanitaria Territoriale 118”.