Minacce di morte a due magistrati impegnati nella ricerca di Matteo Messina Denaro e nelle inchiesta fra mafia e Massoneria nel Trapanese. Minacce credibili perché affidate ad un pentito, Giuseppe Tuzzolino, avvicinato in una località segreta da uno sconosciuto. una località che per lui dovrebbe essere un rifugio e dove nessuno dovrebbe conoscere la sua vera identità.

Giuseppe Tuzzolino ha raccontato tutto agli inquirenti tre giorni fa chiedendo di essere protetto e spostato nuovamente visto che la sua ‘copertura’ è chiaramente saltata e visto che il primo invito da parte dello sconosciuto era rivolto proprio a lui, Tuzzolino, al quale è stato chiesto di ritrattare le sue affermazioni che riguardano i rapporti fra Matteo Messina denaro e la massoneria.

La vicenda la racconta il giornale La Repubblica che narra anche come i prefetti di Palermo e Trapani, Antonella De Miro e Giuseppe Priolo abbiano riunito i rispettivi comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica per rafforzare le misure di tutela e prevenzione nei confronti del procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato e del procuratore di Trapani Marcello Viola.

Le dichiarazioni di Tuzzolino sono finite sui tavoli della procura di Caltanissetta che ha aperto una inchiesta. L’architetto Tuzzolino è un personaggio controverso. Collabora con la giustizia da circa un anno ed è stato inserito nel programma di protezione ma le sue dichiarazioni vengono considerate attendibili dai magistrati che indagano su Messina Denaro e sulla mafia trapanese, mentre vengono considerate inaffidabili dai colleghi che indagano sulla mafia di Agrigento che hanno addirittura deciso di non utilizzarle.

Le minacce ai magistrati sembrano essere diventate una costante della strategia degli ultimi anni ma in passato sono state usate in vario modo e con varie credibilità (a volte inesistenti). Minacce in passato erano state denunciate anche per altri magistrati.