“Mi sono svegliato e ho appreso questa notizia. Per me è un giorno tristissimo, perché è morta una persona che mi ha regalato popolarità e notorietà. L’80 per cento del mio successo lo devo a lui. Vicini è stato importantissimo per me. Mi ha dato la Nazionale e mi ha fatto diventare Totò Schillaci. Io l’ho ripagato con i gol”.

Così Totò Schillaci, bomber di ‘Italia ’90’, ricorda parlando all’Ansa il ct che lo lanciò al mondiale, Azeglio Vicini.

“Ricordo – aggiunge – che, contro l’Austria, nella prima partita dei Mondiali, mi portò in panchina e, siccome non riuscivamo a sbloccare il risultato, mi chiamò e mi disse: ‘Entra e fai gol, Totò’. Io non capii più nulla, tanto ero emozionato, ma il gol dell’1-0 arrivò. Per Vicini il gruppo era tutto e infatti portò in Nazionale il gruppo dell’Under 21, io ero l’ultimo arrivato. Rischiò facendomi giocare e oggi non so chi sarebbe disposto a farlo. Con Vicini è andata via una parte di me, ho avuto la fortuna di conoscerlo. Era una persona seria, come lo era il suo vice Brighenti, amava siciliani ed era un grande esperto di vino”.

Azeglio Vicini aveva 84 anni.

(foto tratta dal web)