Si intitola “Sicilia Campo Comune” il documento programmatico elaborato nelle ultime settimane dall’onorevole Rino La Placa, sulla base dei contributi forniti e delle proposte confrontate in incontri collegiali a Villa Niscemi e pervenute da diversi esponenti della coalizione che ha sostenuto Leoluca Orlando alle ultime elezioni comunali
Il documento – che vuole essere un contributo che viene al più complessivo dibattito regionale dalla esperienza palermitana – si presenta come “la premessa indispensabile ed essenziale di un programma di governo della Regione” alla luce della considerazione che il Governo Crocetta abbia avuto non sufficienti “orizzonte politico, modus operandi e concreti risultati per lo sviluppo e la crescita della Sicilia”.

Alla base del documento, è la volontà di andare oltre nell’interesse di siciliani e siciliane e, allo stesso tempo “la consapevolezza che una politica seria e responsabile valorizza certamente le buone pratiche e gli esiti conseguiti, ma deve avere lo sguardo prospettico grande e largo e deve sapere organizzare un impegno collettivo e solidale che miri a traguardi decisivi per uscire dalla marginalità. Più che di una distanza dall’esperienza che non può non considerarsi conclusa, occorre considerare l’esigenza di segnare una discontinuità, necessaria per dar vita ad una impostazione politica di governo, aperta alla innovazione e capace di collegarsi alla migliore esperienza autonomistica siciliana”.

La proposta programmatica è articolata in 6 paragrafi (Autonomia regionale, Trasparenza, legalità e lotta alla mafia, Sviluppo e lavoro, Acqua e rifiuti, Ambiente ed energia, Accoglienza,) ognuno dei quali contiene proposte specifiche sulla base di una analisi della situazione politica ed amministrativa regionale nel più vasto quadro nazionale ed internazionale, ponendo particolare attenzione ai temi del lavoro, della formazione, della crescita culturale e della tutela del territorio e del patrimonio come elementi inscindibili per lo sviluppo.

Per Rino La Placa “questa premessa è un contributo che in tanti vogliamo dare ad un completo ed organico programma di governo per la Sicilia, consapevoli della varietà delle nostre identità e delle nostre storie politiche ed altrettanto consapevoli della concordanza della nostra visione ed impegno per esaltare le confluenze e rendere proficue le diversità. Siamo convinti della necessità di unità operativa fra le forze sane della nostra società, delle forze politiche, delle associazioni, dei singoli e dei gruppi dei diversi territori, in un progetto privo di ambiguità da affidare ad una classe dirigente credibile, con un programma chiaro ed attuabile. L’alternativa a questa capacità di dialogo e ragionamento è quella di consegnare la Sicilia a forze retrive o a forze prive di un impianto di valori, sprovviste della necessaria competenza.
E’ ovvio che questa proposta non può che immaginare che a rappresentarla come candidato alla carica di Presidente sia una persona che esprima per la sua storia personale tanto l’aspirazione all’innovazione e la discontinuità quanto la capacità di dialogo, collaborazione e unità fra settori e mondi culturali diversi”.

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