Non ci saranno ritardi nelle procedure per l’avvio delle stabilizzazioni e, a seguire, dei concorsi in sanità e men che meno questi ritardi possono essere causati dalla ridefinizione della rete ospedaliera.

Rompe il silenzio per reclamare ulteriore silenzio l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza che smentisce una parziale rinvio delle assunzioni a seguito della scelta di rimodulare la rete ospedaliera che è stata comunicata alla commissione sanità.

“La parziale ridefinizione della rete ospedaliera – dice il giovane assessore – non può determinare alcun ritardo in quanto le procedure previste dalla normativa vigente si affiancano al lavoro che faremo nelle prossime settimane. Di questo e di ogni ulteriore dettaglio intendo discutere con le parti sociali, che ho iniziato a incontrare la scorsa settimana e che continuerò a ricevere secondo un calendario al quale si sta lavorando compatibilmente con le esigenze di ciascuno degli attori coinvolti”.

“Nel corso dell’audizione dinnanzi alla VI Commissione parlamentare – precisa – ho riferito anche delle iniziative che le aziende sanitarie intendono intraprendere in tema di lavoro e stabilizzazione, anticipando che l’assessorato alla Salute sta compilando una circolare in cui vengono delineati modalità e tempi, anche per uniformità a tutto il sistema sanitario”.

L’assessore regionale alla Salute specifica di non avere “mai pronunciato davanti ai deputati della VI Commissione Ars alcuni concetti che vengono riportati come indiscrezioni giornalistiche”.

Razza, confermando il rispetto che si deve ai cronisti, sottolinea che “il presidente della Regione Siciliana ha costantemente invitato gli assessori a fare parlare gli atti, proprio per evitare che, specie sulle questione serie come i concorsi in sanità, si possa scivolare in poco opportune suggestioni”.

Fin qui la precisazione dell’assessore che ‘scivola’, però su due concetti essenziali. il primo scivolone lo evidenzia lui stesso quando nega di aver espresso concetti poi riportati come indiscrezione giornalistiche. le indiscrezioni, in quanto tali, non sono mai concetti espressi da alcuno altrimenti sarebbero virgolettate.

Secondo scivolone proprio sulla consegna del silenzio. E’ esattamente questa che alimenta le indiscrezioni e non viceversa. Le affermazioni chiare e dirette vengono virgolettate mentre gli atti devono essere interpretati solo quando diventano ufficiali e nelle more c’è spazio a indiscrezioni, letture, interpretazioni e così via.

Un pubblico consiglio al governo della Regione: spiegare bene quel che si sta facendo non è poco serio ma rispettoso non tanto dei giornalisti quanto dei siciliani. il silenzio è un atteggiamento serio a fronte del ‘nulla da dire’ ma la trasparenza è una condizione imprescindibile anche per evitare le indiscrezioni o il proliferare di nomi fuori controllo che si sta diffondendo per  questo o quell’incarico, per questa o quella soluzione.