Lo aveva detto ai suoi fedelissimi nel corso della riunione dello scorso 25 aprile a Catania. Lo ha ribadito ieri sera a Roma nel conclave del Pd in cui si discuteva dell’ipotesi di una sua candidatura alla Regione. Enzo Bianco si sfila dalla corsa per Palazzo d’Orleans.

I rumors del gran rifiuto arrivano direttamente da fonti romane che confermano quelle che erano le intenzioni iniziali del primo cittadino etneo, cioè restare a Catania per completare il mandato che scade nel 2018 e poi tentare il bis con una ricandidatura.

Il nome di Enzo Bianco da spendere a capo di una coalizione di centrosinistra è tornato in voga nei giorni scorsi dopo un sondaggio pubblicato dal quotidiano La Sicilia secondo cui l’attuale sindaco di Catania risulterebbe essere il più apprezzato fra i possibili candidati del centrosinistra alla presidenza della Regione.

E’ chiaro che si attende l’ufficialità della posizione assunta da Bianco che, in caso di ripensamenti, avrebbe tempo fino a domenica prossima per lasciare la carica di sindaco.

Ma alla candidatura di Bianco, tolto una parte del Pd catanese, in Sicilia non aveva, in realtà, creduto nessuno o quasi.

A Palermo la reazione era stata di stupore e c’è chi giura di essere corso al telefono a chiedere spiegazioni a Lorenzo Guerini per quella ipotetica investitura di cui parlava un giornale locale. Ma quale investitura? Da Roma non era arrivato alcunché. Le voci palermitane parlano, piuttosto, di piccoli pezzi di un sondaggio decontestualizzato e dato in pasto alla stampa con qualche suggerimento neanche troppo velato. Insomma un modo per far spazio e far circolare il proprio nome. Un’ operazione che non sarebbe nuova dalle parti di Palazzo degli Elefanti. Ma queste sono solo le voci delle malelingue che in politica sono tante e variegate.

Stando a sentire, però, fonti concordanti che vanno da Enna a Ragusa e dunque che fra loro hanno poco in comune, almeno all’origine, più che uno sfilarsi per Bianco a Roma sarebbe stato un viaggio alla ricerca di un consenso prematuro anche se, per il sindaco di Catania, i tempi sono troppo stretti per poter atendere oltre. Da qui lo stop.

La voce, però, che il primo cittadino etneo abbia deciso di non correre per la Regione lo metterebbe in una condizione di ipotetico vantaggio del partito e soprattutto dentro l’area renziana del Pd nella quale Bianco non ha solo amici, tutt’altro. L’intenzione potrebbe essere quella di spendere questo credito il prossimo anno quando bisognerà decidere sulla candidatura a sindaco.

Ma questa è materia da affrontare nel 2018. Intanto tutto torna al suo posto e per la Regine siciliana in area Pd e centrosinistra in genere ancora non c’è traccia.

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