Nomine illegittime al Comune di Palermo. Palazzo delle Aquile ha rescisso il contratto con l’ingegnere Graziella Pitrolo, dirigente a contratto dell’ufficio Pianificazione urbana e territoriale. L’amministrazione, infatti, ha preso atto della sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso presentato da Vincenzo Polizzi, ex capo area dell’Urbanistica e della pianificazione contro la nomina della Pitrolo. Secondo i giudici amministrativi la nomina fatta dal sindaco Leoluca Orlando non è stata adeguatamente motivata: “Fa solo riferimento all’esperienza maturata senza dare in alcun modo conto delle ragioni per le quali l’ingegnere Pitrolo sia stata preferita agli altri candidati”.

“L’amministrazione del Comune di Palermo ha dovuto attendere una sentenza del Tar e due mesi e mezzo di tempo per ammettere quello che era sotto gli occhi di tutti: le nomine dei dirigenti sono illegittime. Spero che il governo nazionale abbia il coraggio di porre fine a questi fenomeni di illegalità diffusa al Comune e che si faccia chiarezza anche sulle nomine illegittime degli altri 13 dirigenti”.

Il deputato alla Camera Riccardo Nuti (M5S) commenta in questo modo il licenziamento della Pitrolo.

“In questi mesi – dice Nuti – dirigenti nominati illegittimamente hanno firmato atti che impegnano soldi dei cittadini anche per cifre tutt’altro che irrisorie. Voglio far notare che il Comune di Palermo dopo la bocciatura da parte del Cga delle richieste di sospensiva presentate da Palazzo delle Aquile e dall’interessata della esecutività della sentenza del Tar di Palermo ha impiegato 20 giorni per prendere atto della sentenza, probabilmente pagando anche lo stipendio da dirigente a chi dirigente non doveva essere per legge. Evidentemente al Comune di Palermo le comunicazioni avvengono con i piccioni viaggiatori. Un’amministrazione che nonostante le nostre varie segnalazioni, denunce e interrogazioni ha sempre negato di aver violato la legge ora è stata smascherata”.

Sulla vicenda delle nomina dei 14 dirigenti esterni al Comune di Palermo il Movimento 5 stelle ha acceso da tempi i riflettori, con una interrogazione alla Camera, un esposto alla Procura della Repubblica ed una segnalazione all’Autorità nazionale anticorruzione.
Per il M5S infatti sono numerosissime le ombre che si stagliano sul concorso.

“Ombre – afferma Nuti – confermate dal fatto che anche lo stesso segretario generale del Comune, Fabrizio Dall’Acqua, ha sollevato precise perplessità, segnalando in due occasioni che i requisiti richiesti per le singole posizioni offerte rischierebbero ‘di apparire personalizzati e potenzialmente identificativi dei soggetti incaricandi’, evidenziando altresì la ‘irragionevolezza di alcuni requisiti di accesso’ ”.

Le perplessità sollevate dal Movimento sembrerebbero trovare conferma nei risultati della selezione: su 14 dirigenti vincitori del concorso, infatti, ben 13 ricoprivano già il ruolo di funzionari all’interno del Comune, di cui 9 erano già stati nominati ‘referenti’, in quasi tutti i casi, nei medesimi uffici dove lavoravano prima di vincere il concorso. E questo a fronte di ben 800 domande pervenute da parte anche di candidati esterni con maggiore esperienza, rispetto a quella vantata da alcuni vincitori.

“Il pronunciamenti di Tar e Cga – commenta Nuti – sono la prova del nove per le nostre tesi e la conferma che la selezione era disegnata su misura per soggetti già decisi a tavolino”.