Si sono celebrati nella chiesa di Santa Caterina da Siena nel quartiere Falsomiele a Palermo i funerali di Giuseppe Vela, il bracciante agricolo ucciso a colpi di pistola giovedì scorso insieme a Vincenzo Bontà. La chiesa era piena di amici e parenti che si sono stretti alla moglie e ai figli. Una folla commossa ha accompagnato il feretro fin dentro la chiesa.

In silenzio tutti hanno ascoltato le parole del parroco Don Nicasio Lo Bue. “Dalle notizie che abbiamo letto in questi giorni resta ancora sospesa una domanda – dice padre Lo Bue – Perché? Perché tanta ferocia. Per quale motivo hanno agito in questo modo violento contro un padre esemplare e una marito amorevole. Giuseppe era un grande lavoratore, una persona che amava il suo lavoro. Perché tanta violenza”.

Poi il sacerdote guardando la moglie ha raccontato un aneddoto. “Ho incontrato una volta Giuseppe mentre lavorava in un giardino nei pressi della parrocchia – aggiunge padre Lo Bue – Si vedeva che era persona esperta. Abbiamo parlato di potatura. Uno degli aspetti più delicati del mestiere di giardiniere. Era una persona umile amabile. Noi dobbiamo augurarci che la morte di Giuseppe serva per un radicale cambiamento nel quartiere. Con la violenza non si ottiene nulla. Si porta solo tristezza e distruzione nella nostra società”.

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