Non c’è pace nei rapporti fra Stato e Regione. Non si è ancora chiuso l’annoso contenzioso economico che sembra andare verso una soluzione e si apre un altro fronte, quello dei decreti sulla Cassa integrazione.

L’assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello ha chiesto con una nota inviata ai ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro di modificare il decreto sulla connessione della cassa integrazione straordinaria scaduta a marzo per i circa 650 operai Blutec ex Fiat di Termini Imerese.

La richiesta è cordiale e collaborativa ma dietro c’è una vera e propria polveriera. Da ieri, infatti, gli operai occupano a singhiozzo, i binari della stazione ferroviaria di Fiumetorto e non è escluso che la protesta vada ben oltre come hanno dimostrato di saper fare in più di una occasione.

A inizio maggio il primo esiguo contingente è tornato al lavoro. sono in tutto una ventina- Gli altri attendono e per loro è prevista la Cassa integrazione visto che il progetto industriale Blutec sta andando avanti, sia pure lentamente. ma il decreto ministeriale l’ha prevista solo per due mesi (aprile e maggio) e senza il pagamento diretto dell’Istituto di previdenza.

La Regione chiede, adesso, modifiche che prevedano un periodo più lungo di cassa integrazione straordinaria per gli operai e il pagamento diretto da parte dell’Inps. Contestualmente l’assessore Lo Bello ha chiesto la convocazione urgente al Mise di un tavolo tecnico sull’area di crisi industriale di Termini Imerese.

Nella nota la Regione ricorda di “aver erogato la prima tranche di finanziamento pari a 22 milioni 123 mila euro a Blutec a fronte di quello agevolato di 67 milioni di euro che riguarda l’investimento proposto da Blutec per 95 milioni 877 mila euro, a seguito dell’istruttoria svolta da Invitalia, l’advisor del Mise attuatore dell’accordo di programma quadro per la riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese”.

A fronte di queste erogazioni, però Blutec ha avviato al lavoro solo 20 persone mentre 650 attendono e appare abbastanza chiara la scarsa fiducia ministeriale nel progetto