Uno 0 a 0, a volte, può rappresentare anche un risultato positivo, anche se conquistato in casa e per una ventina di minuti in 11 contro 10. Il Palermo non vive un momento positivo, ma non per questioni tecniche: lo spettro del fallimento è sempre più concreto e attorno alla formazione rosanero c’è molta negatività. 

Detto questo si può spiegare perchè lo 0 a 0 casalingo contro il Venezia non deve essere visto come un passo falso: si perchè il Palermo ha giocato in uno stato psicologico difficile, ma soprattutto ha affrontato la squadra di Pippo Inzaghi senza numerosi titolari e, nei minuti finali, ha anche rischiato di vincere.

Nel primo tempo non succede molto, se si escludono un paio di azioni pericolose del Venezia e un tiro da 25 metri di Trajkovski deviato da Audero. Stessa musica nella ripresa, con davvero poche azioni da elencare. Ci prova Coronado con un diagonale, ma Audero è sempre attento. Poi l’azione che potrebbe cambiare la partita: Domizzi atterra Trajkovski e viene ammonito, proteste vibranti e secondo giallo che significa cartellino rosso.

In 10, per assurdo, il Venezia costruisce l’azione più pericolosa: Zigoni serve Pinato che calcia di sinistro, Posavec non si fa sorprendere nonostante la deviazione di Rispoli. Nel finale grande occasione per i rosa con il tiro al volo di Embalo, Audero dice ancora una volta di no. E’ l’ultima azione degna di nota di una gara che finisce 0 a 0. Palermo che torna in testa alla classifica, anche se il Bari ha una gara in meno.