‘Niente nomine fino al 4 marzo, il nominificio in campagna elettorale è una cosa indecente’. E’ il Musumeci pensiero espresso in più di una occasione. Ma Dipartimenti e società regionali non possono restare senza guida e non ci sarebbe neanche stato il tempo di aspettare tenendo in carica i predecessori pena la loro permanenza fino a scadenza di contratto (lo spoil system scade il 16 febbraio, venerdì). Così il nominificio, sia pure provvisorio, è partito e adesso c’è chi solleva più di un dubbio sulla reale sostituzione dei nuovi potenti da martedì 6 marzo.

Sta tutta in questi dubbi la polemica delle ultime ore. Chi è andato a ricoprire incarichi di prestigio per due o tre settimane spesso non è adeguato al ruolo e potrebbe, per giochi politici, ritorvarsi lìì anche dopo le elezioni.

Iniziamo dai ‘trombati’ dopo la nomina dei dirigenti generali. Un lungo elenco di dirigenti che ha perso la poltrona. Si va da Antonella Bullara a Luciana Giammanco, passando per Maria Concetta Crivello, Maria Cristina Stimolo, Fabrizio Viola, Rosa Barresi, Vincenzo Palizzolo, Antonio Parrinello, Domenico Armenio, Gaetano Chiaro, Alessandro Ferrara, Dorotea Di Trapani, Gaetano Cimò, Gaetano Pennino. Alcuni sono vicini alla pensione, per tutti gli altri non sembra esserci un contratto all’orizzonte neanche di seconda o terza fascia.

Per loro si vedrà cosa fare, al momento restano a disposizione destinati all’ultimo incarico prima della nomina a dirigente ma molti non troveranno più neanche l’area dove si trovavano visto che nel frattempo la macchina regionale è stata riformata. Per lo più andranno in ferie in attesa di sapere che fare. Sembra concreta, per loro, la possibilità di ritrovarsi con lo stipendio al minimo e senza alcun tipo di indennità di dirigenza e il tema potrebbe, in questo caso, diventare legale e dar vita a numerosi contenziosi

Ma l’attenzione in queste ore è rivolta ai tanti nominati nei posti di sottogoverno. Due giorni fa BlogSicilia ha già anticipato la nomina alla guida di Riscossione Sicilia, del generale della Guardia di Finanza, oggi in pensione, Domenico Achille, già responsabile del Comando delle Fiamme gialle in Sicilia, Calabria e Italia meridionale. Con lui ci saranno, come ampiamente già noto, in CdA l’ex procuratore aggiunto di Catania, in quiescenza, Michelangelo Patanè, e la commercialista siracusana Graziella Germano, esperta di diritto tributario e societario, oltre che revisore contabile. Ma se queste nomine sono, per così dire, definitive e dureranno fino al 31 dicembre ovvero fino allo scioglimento di Riscossione, preoccupano tutte le altre nomine provvisorie che provvisorie potrebbero non essere alla fine

Così all’Aran, dove Claudio Alongi (marito della Monterosso) è stato sostituito da Agostino La Manna; all’Esa arriva arriva Nicola Calderone, già in servizio nella segreteria tecnica dell’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera. uomo di destra ma storicamente amico di Gianfranco Miccichè oggi presidente dell’ars e già ‘pupillo’ di Riccardo Savona. All’Istituto Vite e Vino arriva Vincenzo Pernice, allo Zootecnico Marcello Maisano. L’Ersu di Palermo è stato affidato a Giuseppe Amodei. All’Eas il commissario Dario Bonanno è stato sostituito da Roberto Tagliarini. Al Parco dell’Etna va Gabriele Ragusa mentre al posto di Giuseppe Antoci (con polemiche di accompagnamento) al parco dei Nebrodi va Luca Ferlito.  Alla Seus 118 arriva Roberto Colletti al posto di Marcello Montalbano che aveva provato a rinviare la sua sostituzione. Revocato anche l’incarico del commissario liquidatore dei vecchi enti regionali Ems e Espi: Alba Alessi, che di fatto ha completato il mandato di chiusura, lascia il posto a Gaspare Cassarà.

Verso la Sas, poi, è indicato Giuseppe Di Stefano attualmente componente del Corecom e anche lui storicamente sponsorizzato da Riccardo Savona.

Il governo ha revocato l’incarico anche a un altro fedelissimo di Crocetta, Sami Ben-Abdelaali, che lascia così l’Ircac anche se non è stato individuato ancora il successore. E lo stesso vale per il consiglio di amministrazione del teatro Bellini di Catania: tutti i membri sono stati revocati e a giorni arriveranno le nuove nomine così come al Cefpas di Caltanissetta.

Musumeci ha cambiato anche i vertici degli Istituti autonomi case popolari di Acireale, Caltanissetta, Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani: tutti affidati a funzionari del Genio Civile in attesa delle scelte definitive visto che per questi enti è stata annunciata una riforma che passa dalla loro soppressione

Quasi tutti sono funzionari regionali che dovrebbero restare in carica fino a dopo le elezioni per lasciare poi il posto a nomine più politiche ma molti di loro sono funzionari esterni nominati prima ai gabinetti e ora indicati nelle varie società. Lasceranno davvero il posto?

 

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