La chiusura ufficiale dell’accordo ancora non c’è ma tutto porta verso fabrizio Micari candidato del centro sinistra in Sicilia. Ma per assurdo proprio chi lo aveva proposto, ovvero la sinistra della coalizione ascoltando Leoluca Orlando, ora rischia di sfilarsi e confluire su Ottavio Navarra. Succede anche questo nella corsa alla scelta del candidato presidente della Regione.

A sbloccare la situazione è stata una telefonata fra il segretario del Pd Matteo Renzi e quello di Ap Angelino Alfano che ha segnato il disgelo fra i due. L’accordo è possibile in Sicilia e a Roma e questo garantirebbe ad Ap una presenza nel prossime Senato della Repubblica che sarebbe stata complessa diversamente. Ma permette anche di chiudere la coalizione a Palermo su Micari.

Sul rettore dell’Università stanno, dunque, per confluire Il Pd, gli alleati di Sicilia Futura, Ap di Angelino Alfano e gli orlandiani.

 “Il “modello Palermo” è la formula giusta – dice il segreatrio di Sicilia Futura Nicola D’Agostino –  che si è già rivelata vincente. Non va perduta l’occasione di poter proporre una alleanza larga, da Orlando ad AP, con PD e Sicilia Futura che  risponde peraltro alle esigenze della maggioranza dell’elettorato siciliano preoccupato dall’avanzata di proposte politiche improntate al qualunquismo e al populismo. La scelta di candidare a Presidente della Regione il Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari risulta la migliore per segnare una netta ed indiscutibile discontinuità con l’esperienza amministrativa di Crocetta”.

Ancora prudente Giuseppe Castiglione per il quale “I colloqui continuano, ma allo stato l’accordo col Pd non è chiuso. Noi abbiamo proposto tre nomi ma non abbiamo alcuna preclusione su un eventuale candidatura ‘civica’ e stiamo lavorando al programma che è la base per chiudere l’intesa in Sicilia”.

Ma se tutto sembra andare verso questa chiusura Sinistra italiana, invece, si sfila e pensa di correre con Ottavio Navarra. Il mai con Ap viene confermato da tutte le dichiarazioni

Resta appesa la posizione di Mdp Articolo 1 che conferma il suo sì a Micari ma anche il no all’alleanza con Alfano “Il coordinamento regionale di Art.1-Mdp, riunitosi a Enna – si legge in un documento – mentre esprime preoccupazione per i ritardi con cui si procede nella ufficializzazione della proposta politica programmatica da avanzare ai siciliani conferma la posizione espressa nella riunione con Leoluca Orlando e SI e ribadisce il proprio interesse per la eventuale candidatura civica discussa con Orlando purché sia espressione di un progetto politico programmatico. Un progetto coerente con l’esigenza di discontinuità e di cambiamento che i siciliani richiedono, evitando di piegare la Sicilia e le sue emergenze a scambi politici tra il Pd di Renzi e Ap di Alfano”.

Per il segretario organizzativo el Pd siciliano Antonio Rubino “La posizione che  emerge dal coordinamento regionale di Mdp- Art.1 è incoraggiante e lo consideriamo un segnale importante per il proseguo del lavoro di costruzione del campo largo che stiamo facendo.  In questo senso confluiamo rassicurarli: nessuno scambio ma il tentativo di costruire un’alleanza che sia competitiva ed in grado di arginare i populismi e sconfiggere la destra.
Ribadiamo la nostra disponibilità a discutere insieme su come costruire la proposta politico-programmatica ed individuare la guida migliore che la interpreti unitariamente”

Ma a sinistra, invece, Civati da il suo ben arrivato a SI e si augura l’arrivo anche di Mdp “Sono molto lieto della scelta di Sinistra Italiana che, come dichiarato dal collega Palazzotto, non considera più praticabile un’alleanza col Pd. In Sicilia come a livello nazionale, c’è bisogno di una forte discontinuità dalle politiche portate avanti in questi anni, e ciò è possibile solo mettendo in campo un progetto di governo ambizioso e sostenuto unitariamente da tutte le forze di sinistra”.

“Confido – aggiunge Civati – che presto anche Mdp si unirà a questo percorso, che grazie anche alla generosità di Ottavio Navarra abbiamo tenuto e teniamo aperto al contributo di chiunque abbia a cuore la Sicilia. Non possiamo perdere altro tempo in uno sterile dibattito solo sui nomi, siano essi di tutto rispetto come quello di Orlando o di Micari, o altri più indigesti come quello di Alfano”.

“Il Paese – conclude il leader di Possibile – ha bisogno di una sinistra unita che lavori a un’alternativa di governo seria, a partire dalle questioni concrete. Queste regionali possono essere l’inizio di una storia diversa, da costruire assieme”.

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