“Norme in materia di politiche giovanili. Istituzione del Forum Regionale dei Giovani e dell’Osservatorio Regionale delle politiche giovanili”. È il titolo del disegno di legge regionale depositato all’Ars dai deputati regionali del PD Michele Catanzaro, Giovanni Cafeo e Luca Sammartino rispettivamente vicepresidente, segretario della commissione Attività Produttive e presidente della commissione Cultura, Formazione e Lavoro.

“Il Forum Regionale dei Giovani e l’Osservatorio Regionale delle politiche giovanili – dice Michele Catanzaro, primo firmatario del ddl- rappresentano gli strumenti con i quali finalmente istituzioni regionali e giovani siciliani possono mantenere un costante dialogo e un costruttivo confronto per rendere i giovani sempre più protagonisti nella società civile ma nelle scelte programmatiche della politica”.

Dopo anni di chiacchiere, nelle quali ai giovani ci si è rivolti soltanto in campagna elettorale – aggiunge Giovanni Cafeo – è arrivato il momento di dare una risposta concreta ad un’esigenza che avvertiamo sempre più forte, ossia dare voce e spazio ai giovani, alle loro iniziative e ai loro progetti, impegnando il governo regionale, in ossequio agli obiettivi messi in campo dall’Unione Europea, ad aiutare e sostenere la freschezza e la creatività delle loro idee”.

Il disegno di legge richiama espressamente il contenuto del libro bianco della Commissione Europea e la Carta Europea della partecipazione dei giovani alla vita comunale e regionale, documenti nei quali si raccomanda il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei giovani, anche tramite i Comuni, come “condizione necessaria per l’innovazione, lo sviluppo sostenibile, la crescita umana, sociale, occupazionale, culturale ed economica della regione stessa”.

“Da presidente della commissione Cultura, Formazione e Lavoro – dice Luca Sammartino – mi attiverò affinché il ddl venga al più presto discusso in commissione per poi essere votato in aula. Investire sulle politiche giovanili non può che essere l’unica via per formare la futura classe dirigente siciliana, e questa legge rappresenta un vero e proprio cambio di rotta, un’opportunità che non possiamo perdere”.