“Finalmente si prende atto del grave problema di carenza organica nella Polizia Municipale, ma la proposta dell’amministrazione non rappresenta la soluzione, come più volte ribadito il Csa, che chiede si presenti subito un piano di potenziamento serio che coniughi la stabilizzazione a tempo indeterminato e pieno dei 179 lavoratori part time a 23 ore, che da anni chiedono giustamente la stabilizzazione a tempo indeterminato a 36 ore.

E ancora l’attivazione delle progressioni verticali previste dalla vigente normativa per la cat. “B” che abbiano i requisiti per potere accedere alla mansione di agente di P.M”.

Lo dice Nicola Scaglione segretario del Csa in merito alla notizia della volontà dell’amministrazione comunale di assumere 300 nuovi vigili urbani a tempo determinato.

“Solo per memoria ricordiamo che tra full time e part time, la categoria “B” oggi rappresenta circa il 40% della forza lavoro del Comune di Palermo, ed in alcuni casi questo personale svolge mansioni di categoria superiore senza che ad essi, finora, sia stata data alcuna possibilità di carriera o gratifica – aggiunge Scaglione –

L’amministrazione quindi prima di procedere all’assunzione dei 300, faccia un atto di giustizia e di corretta gestione della cosa pubblica, procedendo prima alla stabilizzazione definitiva delle risorse presenti in pianta organica, per di più già professionalizzati perchè da circa 8 anni sono in servizio.

Non è accettabile in nessun caso che non si dia risposta al personale interno prima di procedere all’assunzione dall’esterno”.

“Vorremmo sapere l’entità – continua Scaglione – la cifra realmente disponibile, in quanto da addetti ai lavori sappiamo che da anni queste risorse non superano i 18/20 milioni di incassato, a fronte di previsioni di entrata mirabolanti che sfiorano i 100 milioni di euro, previsioni che poi incidono negativamente sul lavoro degli operatori di P.M. e sulla gestione finanziaria della città, creando disservizi alla cittadinanza.

Quanto detto, è riscontrato dal fatto che nonostante le nostre richieste di apporre la previsione finanziaria per la previdenza integrativa della Polizia municipale a valere sui fondi dell’ art.208. previsti dalla legge, sono stati sempre negati con la scusa della carenza di risorse”.

Il Csa pertanto chiede chiarezza sui fondi da utilizzare e sul perché le previsioni ultra ottimistiche siano sempre disattese senza che questo faccia scandalo.

“Il Csa manifesta la sua preoccupazione, – conclude Scaglione – perché la mancanza di liquidità delle casse del comune si traduce in disservizi, che non possono essere sicuramente imputati al personale.

Ad esempio nessuno sa che per risparmiare (cosa sacrosanta), il dirigente preposto ha riconsegnato, alla società di leasing i veicoli in uso alla Polizia municipale per la viabilità in scadenza di contratto, con quasi due mesi di anticipo rispetto alla consegna dei nuovi veicoli.

Questa “necessità” o scarsa conoscenza dell’attività della polizia municipale, provoca disagi all’intera struttura in quanto per garantire i servizi di viabilità, gioco forza si sacrificano le altre prestazioni garantite dal corpo di P.M., con buona pace dei cittadini che vedono il mal funzionamento e scaricano la colpa sugli operatori che subiscono pur non avendo colpe.

Il sindacato CSA, visto il periodo elettorale, non vuole che si tratti dei soliti slogan a cui ormai siamo assuefatti senza dare soluzioni vere ai problemi della città e dei lavoratori.

Per quanto sopra, non avendo certezza sulla manovra che rischia ancora una volta di danneggiare i lavoratori, il CSA proclama lo stato di agitazione della categoria e si riserva di intraprendere tutte le azioni ritenute utili a tutela dei diritti dei lavoratori della Polizia Municipale”.