Quattrocentocinque licenziamenti in vista alla Ksm. “Siamo fortemente preoccupati per quanto appreso dall’incontro appena terminato con KSM SpA – dichiara Mimma Calabrò, segretario Generale Fisascat Cisl Sicilia – a rischiare il posto di lavoro sono 405 Guardie Giurate”.

La critica situazione finanziario-patrimoniale nella quale l’istituto, leader del settore della vigilanza privata, lamenta di versare da tempo, sta travolgendo anche le oltre 400 guardie giurate impiegate negli appalti gestiti dalla KSM in Sicilia.

“Le condizioni degenerate delle dinamiche di mercato, l’acuirsi, soprattutto nelle gare di appalto di problematiche legate alla tariffazione, in una sempre più cocente guerra al ribasso, non solo contrastano con le normative del CCNL di riferimento ma sembrano rasentare l’illegalità – continua -. Urge l’intervento delle Autorità funzionalmente deputate affinchè si possano censurare tutti comportamenti e atti lesivi dei diritti dei lavoratori, ponendo, altresì, fine all’annidarsi di fantomatici istituti di vigilanza che non solo riescono a garantire la dovuta retribuzione, ma rischiano di non poter garantire la dovuta sicurezza alle G.P.G. Necessita, altresì, ristabilire corrette condizioni di mercato in un settore sensibile per le attività svolte e fornite alla collettività”.

Già nell’incontro svoltosi a Roma nel mese di febbraio scorso con le Organizzazioni Sindacali Nazionali, KSM aveva rappresentato di aver avviato un processo di rinegoziazione delle tariffe dei servizi giungendo sino alla disdetta di alcuni contratti di fornitura; inoltre, per i servizi con tariffe non profittevoli, la direzione ha espresso la propria volontà di affidare, per il tramite di SOS (broker di servizi del Gruppo), la fornitura diretta dei servizi di vigilanza a società terze, al fine di conservare i livelli di fatturato complessivi, comunque, in capo alla struttura aziendale riferibile a Ksm SpA o, in alternativa, di recedere dai contratti, avviando contestualmente, le procedure contemplate dal CCNL per il passaggio diretto del personale alle dipendenze delle aziende subentranti.

“La vertenza è più che mai complessa – continua la Calabrò – poichè laddove non si dovessero intersecare perfettamente tutte le variabili, le garanzie per i lavoratori impiegati su tutto il territorio siciliano potrebbero davvero ridursi ai minimi termini. La Fisascat profonderà tutto il suo impegno affinchè laddove vi fossero cambi di appalto vengano rispettate le procedure e date le opportune garanzie al personale e per gli eventuali restanti esuberi cercherà soluzioni alternative ai licenziamenti”.

Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, spiega che “il problema dell’aggiudicazione degli appalti pubblici continua a mietere vittime e, nonostante le nostre richieste, continuiamo a registrare il silenzio da parte di tutte quelle istituzioni che dovrebbero garantire l’applicazione delle leggi nel nostro Paese – sottolinea- .  Abbiamo sempre detto che con l’andare del tempo le aziende sane avrebbero chiuso e  oggi anche un’azienda leader come Ksm ha comunicato una serie di criticità legate non tanto a degli esuberi reali ma a un problema di costi che non riescono più a sostenere proprio a causa degli importi di gara al massimo ribasso. Questa è una deriva che se non governata finirà col distruggere il settore e col far chiudere le aziende virtuose che continuano con grandi sacrifici a rimanere sul mercato. E tutto questo avverrà anche a discapito anche della sicurezza dei cittadini. Ricordiamoci che queste aziende svolgono attività di sicurezza in luoghi sensibili come porti, aeroporti, tribunale e ospedali”.