“La vertenza sul precariato costituisce una delle priorità dell’azione sindacale della Cgil, e la Fp Cgil di Palermo è impegnata nel territorio per spingere gli enti locali ad avviare da subito i processi di stabilizzazione”.

Così ha esordito Lillo Sanfratello, Segretario della Fp Cgil di Palermo, nel corso di un incontro con le rappresentanze dei contrattisti degli enti locali, che ha visto anche la partecipazione della Segreteria regionale Fp Cgil con Clara Crocè e della Segreteria regionale Cgil con Mimma Argurio. Fra gli intervenuti anche Enzo Abbinanti, che ha seguito in questi ultimi anni la vertenza nella Segreteria regionale della Fp Cgil, e Umberto Leo, responsabile del settore per la Fp Cgil di Palermo.

Sanfratello ha parlato della ricognizione che la Fp Cgil siciliana, di concerto con quella nazionale, sta facendo in tutti i comuni e che riguarda i dati numerici sul personale, sui fabbisogni e le dotazioni organiche e sui servizi. I dati complessivi verranno presto elaborati per fare proposte concrete ai singoli enti e alla Regione.

Nella provincia di Palermo, ben 78 degli 82 comuni affidano l’espletamento dei servizi, tra cui anche quello della polizia locale, a personale con contratto a tempo determinato part-time: si tratta in tutto di 3.063 contrattisti, che rappresentano il 22% dell’intera platea siciliana, pari a 13.779 unità.

“La nostra iniziativa parte da Palermo, ma si svilupperà da subito in tutte le province”, ha annunciato Clara Crocè, “e serve a mettere in campo una mobilitazione senza precedenti che costringa Regione ed Enti locali a chiudere definitivamente la partita del precariato in Sicilia”.

“Fino ad ora Regione e Sindaci hanno scherzato sulla pelle dei lavoratori”, ha proseguito il suo intervento la segretaria della Fp Cgil siciliana, “ma non possiamo concedere ulteriori dilazioni a processi di stabilizzazione che, invece, devono partire subito, così come concordato con il governo nazionale”

Per Crocè “la storicizzazione della spesa per i precari, prevista dalla legge regionale n. 27 del 2016, è un risultato importantissimo ottenuto grazie alle battaglie che in questi anni sono state portate avanti dalla Cgil e dalla Fp”, mentre per Mimma Argurio “la soluzione del passaggio alla Resais non è compatibile con la natura del servizio pubblico e, comunque, va sempre prima privilegiata la strada dell’inserimento nelle dotazioni organiche sulla base dei fabbisogni: la Cgil difende il carattere pubblico dei servizi da erogare ai cittadini contro ogni idea di esternalizzazione”.

Tante le questioni poste dai rappresentanti dei lavoratori intervenuti, a partire dall’inerzia di taluni amministratori che, anche in presenza di situazioni facilmente risolvibili e di accordi sottoscritti, hanno fatto marcia indietro nei processi di stabilizzazione.

Enzo Abbinanti ha, infine, posto l’accento “sulla necessità di governare complessivamente il processo per evitare soluzioni dell’ultimo minuto con le quali i lavoratori saranno messi di fronte a scelte che li porranno fuori dal ruolo pubblico, pur di salvare il posto di lavoro. La Regione deve riassumere il ruolo di coordinamento e di impulso per far sì che gli amministratori locali si assumano le loro responsabilità e chiudano definitivamente la pagina nera del precariato siciliano”.