Ancora una volta la burocrazia regionale con le sue appendici dà un pessimo spettacolo. Ancora una volta centinaia di lavoratori e tante aziende vengono messi a rischio dall’incredibile comportamento di certi Azzeccagarbugli, le cui “imprese” si ripercuotono negativamente sui servizi ai cittadini e sui costi pagati dalla collettività.”

Cateno De Luca non lesina critiche alla gestione del rapporto fra Riscossione Sicilia e il Consorzio Olimpo, ricordando che “la partecipata regionale aveva sollevato dubbi sulla possibilità di liquidazione di alcune spettanze alla società incaricata delle notifiche, pur in presenza di abbondanti garanzie fideiussorie a tutela dei conti pubblici, bloccando pagamenti per oltre 5 milioni di euro.”

Le scelte di Riscossione Sicilia sono state però smentite dal Tribunale di Palermo, che ha emesso dei decreti ingiuntivi affinché siano saldate al Consorzio le somme dovute, pari ad oltre un anno e mezzo di attività.

“Questa vicenda – afferma De Luca – è esemplare di come la burocrazia della Regione e delle sue partecipate sia spesso un ostacolo allo sviluppo e sia diventata paradossalmente una fra le cause principali della crisi di molte aziende e della perdita di posti di lavoro. Insomma la Regione non solo non fa ciò che dovrebbe, ma anzi si impegna al meglio in direzione contraria alle proprie finalità.”

“Oggi – conclude De Luca – solo dopo che sono stati bruciati più di cento posti di lavoro e solo di fronte ai Decreti ingiuntivi del Tribunale di Palermo finalmente si sblocca una situazione paradossale, quando però il danno è in larga parte già fatto.”

“Su questa vicenda mi aspetto che il Governo regionale e chi al suo interno ha il dovere di vigilare ed eventualmente sanzionare, diano finalmente dei seri e concreti segnali di discontinuità col passato.”