Ricorsi al Tar contro gli atti aziendali di Asp e Aziende ospedaliere da un lato, rottura di ogni trattativa fra medici e governo della regione dall’altro.

E’ un attacco frontale non all’assessore Gucciardi ma al Presidente della Regione quello che si sta consumando in queste ore, un attacco alle scelte fatte dal governo dal 2012 in poi, un attacco ad una politica che non tiene conto di troppe variabili e abbandona il sistema.

I fronti di battaglia sono due. Da un lato c’è quello sindacale, dall’altro quello professionale. Cimo e Anaao Assomed, due sindacati autonomia del settore sanitario, chiedono un incontro urgente al manager dell’azienda Ospedaliera Civico di Palermo perché l’atto aziendale approvato dall’Arnas civico e confermato col decreto assessoriale violerebbe  la revisione di spesa prevista e il D.M. 70 (il Decreto Balduzzi), nonché le Direttive Assessoriali emanate in materia di reclutamento del personale.

Una posizione che viene rafforzata con un ricorso presentato al Tar per l’annullamento dello stesso atto aziendale. Al centro delle contestazioni c’è ancora il nuovo reparto di ginecologia oncologica difeso con forza tanto dall’assessore quanto dal manager ma anche la stabilizzazione dei precari prima firmata e poi bloccata e tutti i criteri con i quali viene stabilita la procedura di stabilizzazione, le piante organiche e così via. Il Cimo presenta anche una tabella ministeriale sulla mobilità passiva in ginecologia oncologica contestando i dai del Civico che giustificano ampiamente la nascita del reparto.

Ma ciò che preoccupa i tecnici in assessorato è l’apertura di un fronte giudiziario davanti al Tar. Il ricorso contro l’atto aziendale dell’Arnas Civico rischia di essere seguito da analoghi ricorsi per tutti gli altri (o quasi tutti) atti aziendali. Fino ad ora il Tar raramente ha dato ragione alla Regione per quanto riguarda gli atti del governo Crocetta e questa tendenza crea preoccupazione anche perché un pioggia di sospensive bloccherebbe gli atti aziendali e con essi anche stabilizzazioni, assunzioni e concorsi. Una iattura in vista delle elezioni regionale di autunno 2017.

Il secondo fronte è quello professionale visto che l’ordine dei medici chiude, proprio in queste ore, a Crocetta e compagni. Un altro colpo abbastanza forte.

“Scelte politiche, programmazione e organizzazione non adeguate dei servizi sanitari- dice il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato – e non concertate con le categorie professionali coinvolte, hanno messo in discussione il diritto alla tutela della salute, determinando disparità sociali sempre più evidenti e profonde che danneggiano il benessere delle persone, compromettendone anche la dignità. In Sicilia questo è accaduto più che altrove”.

I dati dell’Ocse parlano chiaro, in Italia l’aspettativa di vita in buona salute per la popolazione sopra i 65 anni è una delle più basse tra i Paesi più industrializzati, sotto la media nella prevenzione e negli standard di assistenza. Secondo il Censis, almeno un componente del 41 per cento delle famiglie italiane ha rinunciato alle cure necessarie per ragioni economiche o per le lunghe liste di attesa del Servizio sanitario nazionale.

“In generale – ha sottolineato Amato – è peggiorata la qualità della vita, che va di pari passo con la speranza di vita. Così come l’aspettativa di vita va di pari passo con le disuguaglianze dei territori più poveri, ci si cura di meno e si muore di più. In Sicilia, l’aspettativa è crollata più che nelle altre regioni: quattro anni in meno rispetto a chi vive nelle Marche o in Trentino. Sui temi più cruciali della nostra sanità sarebbe stato opportuno mettere in campo programmi condivisi con il governo regionale, ma nonostante le sollecitazioni, è mancata qualsiasi tipo di relazione tra la stessa Presidenza della Regione e l’Ordine dei medici”.

E un altro allarme arriva oggi dal collegio degli infermieri secondo il quale c’è rischio di paralisi nelle corsie proprio per l’insufficienza del personale paramedico

E oggi pomeriggio proprio per affrontare questo tema l’assessore Baldo Gucciardi sarà al Ministero della Salute per chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda “Noi rispettiamo perfettamente il DM 70 contrariamente a quanto scrivono i ricorrenti – dice Gucciardi a BlogSicilia  – oggi sarò al Ministero per incontri pre ordinati ma con l’occasione chiederà proprio al Ministero di fare chiarezza su questo aspetto perchè sono stanco di inseguire interpretazioni di questo o quel sindacato o ricorrente qualsiasi. fermo restando che il ricorso al Tar è uno strumento che la legge prevede e dunque pienamente legittimo. Saranno, eventualmente, i giudici a pronunciarsi. Per parte nostra non c’è preoccupazione alcuna sugli esiti di questi ricorsi ne si ferma alcuna procedura concorsuale o di altro genere”