Oggi si festeggia “Santa Lucia”, patrona di Siracusa e considerata la protettrice degli occhi.

Una ricorrenza particolarmente sentita in tutta la Sicilia, dove c’è sempre stata una forte e tenerissima devozione.

Nata e vissuta a Siracusa, tra il 283 e il 304, è stata una martire cristiana, morta durante le persecuzioni di Diocleziano. Moltissimi sono i miracoli a lei attribuiti. Quello più famoso, tramandato di generazione in generazione, risale al 13 maggio del 1646. Durante una grave carestia, sai racconta che la Santa sia stata invocata dalla popolazione affamata: una nave carica di frumento arrivò in porto proprio nel momento in cui una colomba si posò sul soglio episcopale della Cattedrale. La gente vide in quella nave la risposta di Lucia alle loro preghiere. Il popolo stremato dalla fame non perse tempo a macinare il frumento, lo bollì e lo mangiò condito solo con un filo d’olio. Da questa ricetta trae origine il piatto della cuccia.

Resta da chiarire in quale tra le città siciliane sia avvenuto il miracolo. Esistono, infatti, due versioni della storia. La prima, ambientata a Siracusa, la città natale della Santa, la seconda, a Palermo, ma non si è mai riuscito a stabilire con certezza quale delle due città fu salvata dalla carestia.

Al di là di ciò, il 13 dicembre la Sicilia festeggia in memoria della vergine e degli eventi miracolosi legati a questa.

Principale luogo di culto è la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa, dove ogni anno sono numerosi i pellegrini che vi si recano. In tutte le altre province in questo giorno si celebrano messe in onore della vergine, che insieme a Santa Rosalia e Sant’Agata di Catania è tra le principali Sante a cui i siciliani sono devoti.