“Entro il mese di maggio il prefetto di Palermo si è impegnato a convocate un tavolo permanente che fungerà da osservatorio, con la partecipazione di tutti quei soggetti istituzionali necessari per poter finalmente affrontare i problemi della vigilanza privata e far partire tutte quelle azioni di verifica e quei controlli più stringenti che possano fungere da deterrente per aziende, stazioni appaltanti e committenti che non garantiscono condizioni di legalità”. Lo comunicano i segretari generali della Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Sicilia, Mimma Calabrò e Marianna Flauto, che esprimono la loro soddisfazione per la riuscita della manifestazione di oggi e soprattutto per la sensibilità espressa dal prefetto di Palermo attraverso l’impegno alla costituzione dell’’osservatorio.

“Siamo sicuri – dicono – che questo è l’inizio di un percorso virtuoso che può finalmente creare le condizioni per il ripristino della legalità in questo settore martoriato e ridare dignità alle lavoratrici ed ai lavoratori qualificando la loro professionalità”.

Sono oltre 600 i lavoratori della vigilanza privata che hanno partecipato oggi alla manifestazione di protesta a Palermo per chiedere “il ripristino di condizioni di legalità nel settore e per ridare dignità alle lavoratrici ed ai lavoratori contro le gare al massimo ribasso, contro i contratti pirata, contro il silenzio delle istituzioni e contro i licenziamenti”. Giunti davanti alla prefettura una consistente delegazione è stata ricevuta dal capo di gabinetto del prefetto, Umberto Massocco e da Maria Baratta, dirigente del gabinetto del prefetto. La delegazione ha relazionato sulle problematiche che stanno affliggendo il settore della vigilanza, denunciando “il fenomeno della concorrenza sleale, delle gare aggiudicate al massimo ribasso, dei mancati controlli che stanno favorendo la nascita di piccole imprese del settore che operano ai margini della legalità creando le condizioni di una concorrenza sempre più sleale, che non si misura più sull’efficienza, sulla qualità, sulla sicurezza e sul rispetto delle regole e dei contratti, ma soltanto sull’abbassamento delle tariffe molto distanti dal costo del lavoro previsto dalle tabelle ministeriali sulla pelle dei lavoratori”.

Al tavolo istituito dalla prefettura prenderanno parte associazioni dei datori di lavoro firmatarie del contratto nazionale, questura, Inps, Ispettorato del lavoro, Inail, Guardia di finanza.

L’obiettivo è contrastare e denunciare “tutte quelle situazioni considerate “anomale” riguardanti l’aggiudicazione delle gare a tariffe considerate non congrue e quindi maggiori controlli sulle stazioni appaltanti e sulle aziende che offrono tariffe al ribasso, maggiori controlli sui cambi di appalto, sui sub appalti e su tutte quelle aziende che non applicano i contratti collettivi firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente e comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, così come previsto dallo stesso codice degli appalti pubblici e dalle stesse tabelle ministeriali a cui fa riferimento anche l’Inps”.