Arresti domiciliari per Natale Giuseppe Gambino di 59 anni e obbligo di dimora con prescrizioni per Antonino Palumbo 44 anni pregiudicati palermitani, ritenuti responsabili di intestazione fittizia di beni.

Le due ordinanze sono state eseguite dalla Polizia di stato che contestualmente ha proceduto al sequestro preventivo ai fini della confisca, dell’ impresa individuale attiva nel settore della rivendita di  carni, denominata “Le delizie della carne” di via Giovanni Campisi.

Questo esercizio, storicamente riconducibile a Gambino e ritenuto punto strategico per la sua influenza criminale nel quartiere, era già stato oggetto di confisca a suo carico nel 2004, allorquando era stato individuato con diversa ragione sociale, ma svolgeva la medesima attività presso gli stessi locali in cui insiste attualmente.

Natale Giuseppe Gambino, pregiudicato per associazione per delinquere di stampo mafioso e trasferimento fraudolento di beni, è considerato elemento di vertice del mandamento di “Santa Maria di Gesù”; attualmente è detenuto a seguito dell’arresto avvenuto nel dicembre 2015, poiché ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, di tentato omicidio e dell’omicidio di Mirko Sciacchitano, commesso il 3 ottobre 2015.

Gli odierni provvedimenti cautelari sono scaturiti dagli approfondimenti investigativi effettuati dalla Squadra Mobile a seguito dell’operazione denominata “Stirpe”, eseguita, a novembre 2015, nei confronti della famiglia mafiosa “Santa Maria di Gesù” e nel corso della quale, insieme a personaggi della levatura di Salvatore Profeta, venne arrestato proprio Palumbo, attualmente sottoposto all’obbligo di dimora ed al quale erano stati contestati i reati di associazione mafiosa, in quanto elemento particolarmente attivo all’interno della consorteria criminale, nonchè il concorso in un episodio di rapina consumato con modalità estremamente violente.

Le perquisizioni effettuate contestualmente all’esecuzione avevano portato al sequestro, presso l’abitazione proprio di Palumbo, di un voluminoso archivio di appunti indicanti poste di acquisto e di vendita di prodotti alimentari.

Le successive attività di indagine hanno permesso di rilevare la chiara riconducibilità a Natale Giuseppe Gambino e a Antonino Palumbo della proprietà di due attività commerciali di rivendita, rispettivamente, di carni la prima e di prodotti surgelati la seconda (quest’ultima poi ceduta a terzi), fittiziamente intestate a prestanome compiacenti ed avviate in una porzione di territorio ricadente sotto l’influenza della famiglia mafiosa di “Santa Maria di Gesù”.

Infatti gli investigatori ritengono di aver dimostrato l’incapacità reddituale dei formali intestatari delle società al momento dell’apertura delle stesse attività, oltre all’esiguità dei redditi percepiti tanto da Gambino quanto da Palumbo, i quali avevano avviato i punti vendita intestandoli a prestanome e facendo ricorso a proventi economici diversi da quelli effettivamente percepiti e formalmente dichiarati.

mav