“Il professore Micari non ha voti? Micari ha consenso e sarà il prossimo presidente della Regione siciliana perché sarà votato dalle persone che non l’hanno incontrato e che magari non lo incontreranno mai. Chi ha ancora la vecchia calcolatrice dei consensi è tagliato fuori dalla storia: Micari è il punto di sintesi tra consensi e consenso”.

Difende così la propria scelta poi imposta agli alleati Leoluca Orlando sindaco di palermo e naimatore di Arcipelago Sicilia, la lista dei territori che farà da cornice, insieme ad altre sei liste, alla candidatura di Fabrizio Micari a presidente della Regione siciliana. E lo fa con toni forti come gli è ormai consueto “I candidati nella lista Micari-presidente devono essere a posto dal punto di vista etico – ha proseguito – dovranno produrre il certificato penale e i carichi pendenti”.

“Il rischio che corre la Sicilia – ha aggiunto – è di avere da una parte Musumeci fascista che è Salvini dipendente e dall’altra Cancelleri che è Grillo, quindi sfascista”.

orlando ha poi dettato l’agenza per la òprossima Assemblea regionale siciliana “Abolizione del voto segreto all’Assemblea regionale e una norma di modifica dello statuto di un solo articolo in base alla quale l’Ars abbia 6 mesi di tempo per legiferare su temi già normati dallo Stato, scaduti i quali il Parlamento dovrà recepire la legge nazionale”.

“Altri due punti – ha aggiunto Orlando – sono la legge sul diritto allo studio con l’istituzione di borse finanziate dalla Regione per sei mesi (“siamo l’unica regione a non avere una norma”) e “la semplificazione della giungla della gestione e assegnazione degli alloggi popolari”.

Orlando ha poi sottolineato la necessità di porre al governo nazionale il tema dell’importanza di adottare, per la Sicilia, “un sistema, seppur temporaneo, di agevolazioni fiscali e contributive per le imprese che investono nell’isola e producono lavoro vero”.

un porogramma che sarà pronto probabilmente la prossima settimana, ha poi annunciato il rettore nonchè candidato presidente della regione “Il programma sarà pronto nel giro di pochissimi giorni, vorremmo presentarlo all’inizio della settimana ventura”.

Sul fronte politico Micari ha attaccato tanto Musumeci quanto i 5 stelle “La logica del M5s – ha detto –  che prima bisogna distruggere e poi ricostruire non mi piace. Noi vogliamo fare una rivoluzione civile. Musumeci, invece, rappreseneta la politica del passato quella che ci ha governato per anni portando ai disastri di bilancio e non soltanto a quelli. Adesso il bilancio è risanato e questa è una delle cose che ha fatto il governo Crocetta. Certo non ci sono solo luci ma anche ombre. ma la sanità è cresiuta e partiamo, adesso, da un bilancio solido e da una rete ospedaliera approvata che ci permetterà di fare le assunzioni. Sono buoni punti di partenza”.

E sulla candidatura del figlio di Genovese a Messina “La frase di Miccichè sull’ereditarietà delle competenze non mi è piaciuta molto, forse si eredita qualcos’altro”.

Per spiegare il significato di ‘Arcipelago Sicilia’, la lista che porta il suo nome e fa capo al progetto di civismo di Leoluca Orlando di coinvolgere i territori, il candidato del centrosinistra, ha citato l’esperienza della Rete, il partito creato da Leoluca Orlando all’inizio degli anni Novanta. “Arcipelago – ha detto Micari – si richiama alla logica della Rete, dobbiamo dirlo con chiarezza”.

Sull’inchiesta per i concorsi truccati all’Università che ha coinvolto anche docenti palermitani Micari si augura che non si faccia di tutta l’erba un fascio “L’Università di Palermo non è più quella del 2008 – ha detto – quando c’era un disegno di famiglie: quella generazione è out perché è andata in pensione; certo, ci sono i figli ancora, ma quello che è importante è che non ci sono i nipoti”.

“La legge Gelmini ha contribuito a cambiare le cose – ha aggiunto Micari – Noi abbiamo fatto di più, collegando il vincolo del quarto grado parentale già al momento della programmazione”.


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