Domani alle ore 16 presso l’aula Seminari dell’ex facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo (ed.12, viale delle scienze) si terrà l’ultimo incontro relativo alla partecipazione delle donne siciliane al corteo contro il g7 di Taormina.

Il 26 e il 27 maggio infatti anche le donne siciliane prenderanno parte alla mobilitazione contro il G7 che proprio in quei giorni si riunirà per discutere, “perseguendo le uniche logiche del capitale e della sopraffazione dei più deboli, le sorti planetarie”.

Dopo un 8 marzo attraversato con forza e determinazione, anche in Sicilia come in quasi 60 Paesi del Mondo, le donne siciliane hanno sentito il bisogno di dare continuità al proprio percorso di dissenso e di lotta per l’autodeterminazione. Un lavoro costante di analisi, ricerca e discussione ha portato, lo scorso mese, dopo una serie di assemblee pubbliche, a una grande assemblea regionale che ha visto le donne provenienti da diverse e svariate realtà e città siciliane decidere comunemente di prendere posizione ed esprimersi contro le politiche omofobe, sessiste, xenofobe palesate in più occasioni dal presidente Donald Trump e di conseguenza schierarsi contro il vertice del G7 con uno spezzone di donne all’interno del corteo che il 27 maggio alle ore 15.00 partirà dal teminal bus in via Dionisio di Giardini Naxos.

Un lavoro di ricerca collettivo e minuzioso ha portato alla raccolta di una serie di frasi pronunciate proprio da Trump che palesano il suo pensiero, e dunque la sua politica, intrisi di valori sessisti, patriarcali, discriminatori.

“Coscienti che la violenza di genere non sia generata da raptus di follia ma che abbia la sua radice nella società in cui viviamo, intrisa di valori patriarcali che si rispecchiano nelle scelte portate avanti dalla casta politica sempre più distante dai bisogni reali della popolazione, non abbiamo dubbi nell’individuare la nostra controparte proprio all’interno di quel summit internazionale che ci presentano come un momento di confronto ma che non è nient’altro che l’ennesima occasione per una passerella. La politica di facciata la conosciamo abbastanza bene, da diversi anni sentiamo parlare i politici di emancipazione e di diritti della donna…ma di quali diritti stiamo parlando? Di quelli che ogni giorno vengono violati? Solo la lotta è in grado di condurre all’emancipazione e non possiamo permettere che i grandi del mondo e le loro politiche omofobe, sessiste, discriminatorie, abbiamo accesso nella nostra terra” affermano.

“Strategia e condotta politiche dei “potenti della Terra” evidenziano, oggi più che mai – dicono le donne dell’Assemblea –
le responsabilità riguardo la condizione e il ruolo della donna nella società attuale. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha perso tempo e, all’indomani del suo insediamento alla Casa Bianca, ha deciso di cancellare i finanziamenti del governo federale a tutte le organizzazioni che si occupano di interruzioni di gravidanza nel mondo, come già avevano fatto Reagan e George W. Bush prima di lui. In Italia il ministro Gentiloni fa parte di quella stessa casta politica che ha promosso il Fertility Day, palese strumento per veicolare l’immagine femminile quale mero mezzo di riproduzione”.

E ancora: “La cancelliera tedesca Angela Merkel è colei che, durante gli stupri di massa a Colonia di qualche capodanno fa, ha saputo solamente puntare il dito contro l’immigrato piuttosto che individuare i reali colpevoli che potenzialmente potevano essere anche di nazionalità tedesca e con tale modus operandi ha mostrato come il suo interesse fosse semplicemente quello di trovare un capro espiatorio e non quello di risalire ai reali responsabili. Questi citati sono solamente alcuni degli esempi che motivano la scelta delle donne siciliane a schierarsi contro il G7 e partecipare al contro vertice”.

Infine: “Non possiamo più permetterci di stare in silenzio, bisogna alzare la testa e ripartire dalle piazze! Il 27 maggio sarà un’importantissima giornata in cui avremo l’occasione di dare continuità a quello che noi, assieme alle donne di tutto il mondo, stiamo costruendo negli ultimi mesi: un movimento reale, una forza concreta che non può, non vuole più permettere a una mentalità patriarcale e sessista di continuare ad avanzare e a generarsi attaccando le nostre vite” continuano e concludono dall’Assemblea delle Donne contro Trump.