“L’area renziana del Pd era, fin dall’inizio e in linea con ciò che ha sempre fatto, favorevole ad un accordo istituzionale di alto profilo e contraria a qualsiasi accordo con i 5 stelle proposto, invece, da altri esponenti del partito. Certificata l’impossibilità di un accordo che uscisse dalle logiche spartitorie e fosse frutto solo dell’interesse della Sicilia siamo confluiti su un candidato presidente espressione proprio dell’area renziana come Nello Dipasquale. Chi ha scelto diversamente nel segreto dell’urna si assume la responsabilità, personale e politica, delle sue scelte e dei suoi, eventuali, accordi sotterranei”

Così Luca Sammartino commenta il voto col quale è stato eletto il presidente dell’Ars.

“Non vogliamo, tuttavia, inscenare una caccia alle streghe che si concluderebbe facilmente con un risultato ovvio per chiunque sappia fare due più due. Non ci stiamo al gioco dei sospetti e ricordiamo, ancora una volta, che il candidato ‘tradito’ era il nostro”

“Continuare su questa polemica sarebbe sterile. E’ opportuno, invece, che si recuperi subito uno spirito di unità in aula per la gestione delle legislatura nel rispetto dei ruoli di maggioranza e opposizione che sono profondamente diversi ma entrambi importanti”

Sulla vicenda interviene anche il presidente del partito Giuseppe Bruno: “Abbiamo lavorato in questi giorni per un accordo istituzionale che tenesse dentro tutte le forze politiche senza inciuci e senza implicazioni politiche. Da oggi occorre però rilanciare l’azione politica del nostro partito in Sicilia quale forza di opposizione al governo di destra recuperando il dialogo coi Siciliani dinanzi alle tante emergenze della nostra terra”