Tutti erano consapevoli di quello che sarebbe successo di lì a qualche giorno nel palazzo di via Brigata Aosta a Palermo. La relazione tra la Gaetano La Vecchia, rimasto ferito da tre colpi d’arma da fuoco la sera del 2 gennaio e la compagna di Silvestro Sardina, detto Silvio, era nota a tutti nel palazzo di ferro. Anche ai bambini che vivono in quelle abitazioni fatiscenti occupate da famiglie dello Zen in uno stato di profondo degrado.

La giovane di 20 anni ha raccontato agli inquirenti di convivere da otto anni di Silvestro Sardina. La relazione, dalla quale erano nati due figli, nell’ultimo anno era in crisi. Il compagno era geloso e la picchiava continuamente. In questi ultimi mesi la giovane aveva iniziato una relazione con Gaetano La Vecchia, che vive nello stesso palazzo con la sua compagna e due figlie. Teresa Caviglia, la suocera di La Vecchia anche lei rimasta ferita nella sparatoria, aveva messo in guardia il genero.

“Già da tempo lo avevo messo in guardia. Vedi che se scoppia la bomba a te ti ammazzano, prima di Natale. Ci è arrivato alle orecchie – racconta Teresa Caviglia intercettata dagli agenti della Squadra Mobile mentre parla con il marito – Mi hanno chiamato e mi hanno detto: signora Teresa sta scoppiando la bomba . Ora si che lo ammazzano tuo genero. Lo vedi se lo vedono con Maria a tuo genero la testa gliela tagliano e gliela fanno magiare ai porci. Perché queste cose non si fanno. Gaetano vedi che ti stanno ammazzando leva rima  (ndr lascia perdere)”. Gaetano aveva negato, ma era chiaro a tutti che stavano insieme.

“Si vedevano, dove se ne andavano quando si vedevano quando si telefonavano che erano persi – aggiunge Teresa Caviglia – Io le budella me le sono fatte fradice. Perché quella è mia figlia. Quando io gli ho raccontato tutti i discorsi mia figlia l’indomani di Capodanno lo ha buttato fuori lo ha buttato fuori”.

La sera del 2 gennaio Silvestre Sardina, Francesco Paolo Sardina e il cugino Jusef Sardina hanno fatto irruzione nel palazzo e hanno iniziato a sparare con una pistola calibro 9 Luger per pulire l’onta del disonore.

Un’azione pianificata con una caccia all’uomo che non è stata fermata nemmeno dalla presenza di diversi bambini. Un delitto d’onore proprio come aveva anticipato l’uomo che aveva telefonato al 113 da Corso dei Mille. “Correte in via Montalbo c’è una sciarra e sono con le pistole in mano. La persona armata è Sardina Silvio che stava litigando con la moglie a causa di un presunto tradimento… era al civico 56 dove c’è il palazzo di ferro occupato… c’è un macello correte subito perché ci saranno più omicidi”.