“Condivido la posizione del Presidente Grasso sulle tasse universitarie. Ritengo, infatti, che il diritto all’istruzione – riconosciuto dalla nostra Costituzione – sia un diritto fondamentale (non un servizio) e che, in quanto tale, debba essere trattato e tutelato alla stregua degli altri diritti fondamentali per il godimento dei quali è impensabile che i cittadini debbano versare una tassa o una contribuzione”.

Lo sostiene Nadia Spallitta, responsabile regionale di Articolo 1 per le questioni ambientali e territoriali. Che aggiunge:

“Tra l’altro, a mio avviso, la previsione di tasse per l’accesso all’istruzione pubblica contrasta con i principi della nostra Costituzione; in particolare, gli articoli 33 e 34, strettamente connessi con l’articolo 13 sulla libertà e con l’articolo 3 sull’uguaglianza dei cittadini, affermano che la scuola è aperta a tutti e che l’istituzione e l’organizzazione di scuole e università pubbliche è di competenza dello Stato e con oneri a carico dello Stato”.

A queste considerazioni – chiosa Spallitta- ne aggiungerei una di carattere più generale: l’Italia è ormai uno degli ultimi Paesi per istruzione e sono in netto calo le iscrizioni universitarie. Alla luce di ciò, è davvero indispensabile investire sui ragazzi e garantire a tutti il diritto allo studio perché solo in questo modo possiamo sperare in uno sviluppo culturale e socio economico del nostro Paese e arginare cosi il fenomeno di decrescita che caratterizza l’Italia da troppo tempo”.