La quarta sezione del Tribunale di Palermo ha condannato a 12 anni Emanuele Rubino e ha assolto, con formula dubitativa, il fratello Giuseppe.

Entrambi erano accusati del tentato omicidio di Yusupha Susso, il giovane gambiano che, il 2 aprile del 2016 venne raggiunto da un colpo di pistola alla testa in via Fiume a Palermo e si salvò quasi per miracolo. Entrambi erano difesi dall’avvocato Miria Rizzo.

Il pm Vittorio Coppola aveva chiesto la condanna a 16 anni per entrambi. Come ha raccontato la vittima prima della sparatoria ci sarebbe stata un discussione molto animata tra i Rubino e alcuni stranieri nel quartiere di Ballarò. Secondo il racconto degli investigatori le telecamere di sorveglianza hanno ripreso Emanuele Rubino mentre attraversava via Maqueda e via Roma per raggiungere il gruppo di ragazzi con l’arma in pugno.

Per il pm alla lite in strada avrebbe partecipato anche il fratello di Emanuele Rubino, Giuseppe, che poi avrebbe anche avuto un ruolo nella sparatoria cercando di fermare il gambiano. Una tesi alla quale i giudici non hanno dato credito assolvendolo con formula dubitativa.