“Invece delle strade chiudiamo le frontiere”. E’ la scritta fatta con una bomboletta di vernice spray nera su una delle tre barriere di cemento posta, nei giorni scorsi, all’ingresso della zona pedonale di via Maqueda. Si tratta di misure anti terrorismo che servono ad impedire ad un mezzo lanciato di piombare sulla fola come avvenuto in più di una circostanza negli attentati in tutta europa, da ultimo a Barcellona.

Un sistema non certo bello anche se necessario e nei giorni scorsi era partita la gara per rendere questi blocchi di cemento freddi e brutti parte dell’arredo urbano. Ma prima dell’appello ai writer e ai cretiva, prima del concorso di idee per evitare la bruttura, sono arrivate le scritte razziste e le polemiche. Una scritta naturalmente firmata da Casa Pound.

Non era certamente questo quello che si pensava nei giorni scorsi.

Nel pomeriggio sono state rimosse le scritte firmate da una organizzazione di estrema destra, apparse stamattina su uno dei blocchi antisfondamento posti nelle aree pedonali. Ad eseguire l’intervento di pulitura sono stati gli operai della Reset.

A partire da domani inizierà la collocazione di vasi con piante per ridurre l’impatto visivo dei blocchi. “Mai il termine “pulitura” fu più appropriato – ha detto il sindaco – visto che alcuni tristi e minoritari personaggi non hanno altro strumento che quello di sporcare i beni comuni pur di avere i loro dieci minuti di visibilità. Per fortuna Palermo ha ben forti e radicati gli anticorpi contro il razzismo, il fanatismo e la violenza”.

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