Un’occasione per ricordare tutti i bambini vittime della mafia e del terrorismo.

Si è svolto questa mattina, nella Sala Consiliare di Palazzo delle Aquile, un incontro organizzato dal Parlamento della Legalità Internazionale “Multietnico”, con il supporto della Presidenza del Consiglio Comunale di Palermo, sul tema “Insieme per una cultura della Vita nell’Avvento della Rinascita”.

Tra i piccoli commemorato il piccolo Giuseppe Di Matteo, della cui uccisione, proprio ieri ricorreva il ventunesimo anniversario ed al quale, lo scorso anno l’Amministrazione comunale ha reso omaggio, intitolandogli un campo della struttura equestre all’interno del parco della Favorita.

A fare gli onori di casa il vice Sindaco, Emilio Arcuri, che ha conferito – “per l’impegno culturale in seno al Parlamento della Legalità Internazionale” – la pergamena, quale “Tessera Preziosa del Mosaico Palermo” a Umberto De Matteis, Pietro Orilia ed Eliana Romano. De Matteis, imprenditore di Milano, nato ad Otranto, da anni organizza in Lombardia le “Monziadi”, con migliaia di studenti per non dimenticare il sacrificio dei Giudici Falcone e Borsellino; Orilia, lo scorso 25 luglio, assieme al Prof.Mannino, ha presentato al Quirinale il progetto culturale del Parlamento della Legalità Internazionale e si adopera per portare avanti le finalità culturali e di solidarietà del movimento; Romano, professoressa e dirigente scolastica, a Palermo educa all’integrazione ed alla cultura il 30% degli studenti dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Francesco Ferrara” ed ha permesso ed incoraggiato la nascita del Parlamento della legalità multietnico.

Il Sindaco Leoluca Orlando e il Vice Sindaco Emilio Arcuri affermano che “Il sapere, la conoscenza e la cultura sono armi fondamentali nel contrasto alla mafia e costituiscono la vera attività preventiva, cioè il creare e diffondere una coscienza antimafia che contrasti la logica della mafia e di tutto ciò che gli sta intorno. Un comportamento mafioso non necessariamente deve essere violento; è anche un fatto culturale, un atteggiamento rispetto alle cose che riguardano un interesse generale, un atteggiamento nei confronti dello Stato. Il sapere, la conoscenza e la cultura sono fondamentali ma da soli non bastano: se ad essi non uniamo una cultura “altra”, la cultura della legalità, abbiamo partorito una prevenzione “zoppa”. Non ci servono conoscenza, sapere e cultura se non sono accoppiati al senso civico ed alla cultura della legalità, che si coltiva ogni giorno, con il fare quotidiano, con iniziative permanenti o momenti di incontro come quello di oggi”.

“E’ per noi un momento di grande emozione – ha detto il professor Nicolò Mannino, nell’introdurre i lavori – e di grande impegno culturale, iniziato già ieri nel ricordo di tutti i bambini vittime della violenza e di tutti coloro che portano avanti un progetto formativo e culturale in favore della cultura della legalità”.

Il Sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi ha rivolto un appello ai giovani presenti: “Guardate alle donne ed agli uomini che rappresentano le forze dell’ordine: questi devono essere i vostri modelli di riferimento e possono essere i vostri amici nel momento in cui c’è bisogno di un consiglio. Guardate ai vostri insegnanti, che svolgono una delle professioni più difficili e delicate, in quanto responsabili dell’educazione delle nuove generazioni, che devono essere padri e madri, ma anche psicologi, essere professionali ma anche possedere capacità relazionali. Siano essi il faro a cui ognuno di voi, in ogni momento, possa rivolgersi con fiducia”.

La Senatrice Simona Vicari ha sottolineato che “possedere cultura è fondamentale perché rende consapevoli e più forti. Ciascuno di noi è e sarà quello che è stato capace di conoscere nel corso della propria vita. Senza cultura, senza mestiere, senza inseguire un sogno non si possono raggiungere traguardi positivi. Voi ragazzi, attraverso quello che state facendo, siete portatori di un messaggio di legalità e di esempio, anche all’interno delle vostre famiglie e di rispetto delle regole quando vi confrontate con il mondo esterno”.