‘L’altro giorno Musumeci ha detto che la Sicilia ha bisogno di un voto di destra. Non sono d’accordo, questa è la terra di Don Luigi Sturzo, Giuseppe Alessi, Piersanti Mattarella, Vittorio Emanuele Orlando, La Malfa. La Sicilia non è solo destra’.

Lo afferma, intervistato dal Messaggero, Gaetano Armao che rappresenterà il centrodestra, nel ticket con Nello Musumeci alle Regionali in Sicilia. Sul veto su Ap, che non condivideva, Armao spiega: ‘Per quel che potevo ho sollecitato un dialogo che rimettesse al centro l’idea del Partito popolare, ma hanno prevalso altre scelte politiche, partitiche e ne ho preso atto’.

Alla domanda su quali siano le condizioni perché firmi il documento del centrodestra, Armao risponde: ‘Partire dal manifesto di Siciliani indignati e quindi parlare di crescita effettiva, questo sarà frutto per il confronto e poi posizioni precise sull’ immigrazione’. Sul fatto che Musumeci dice che se eletto si farà nominare commissario straordinario dal governo, Armao osserva: ‘Io sono un giurista, questo attiene ai rapporti con lo Stato, non so se questa sia la soluzione, non ne abbiamo parlato’. In ogni caso, aggiunge, di suo nel documento ci sarà ‘l’autonomia finanziaria, la fiscalità di sviluppo, la moneta complementare, il rilancio del ponte di Messina’.

Alla domanda su cosa di lui abbia appassionato Berlusconi, Armao replica: ‘La centralità che do all’impresa perché respingo l’idea che ci sia in Sicilia un lavoro finto, clientelare. Ora per esempio stiamo dismettendo patrimonio alberghiero per l’accoglienza dei migranti che è un valore ma che distrugge un altro valore: è come se utilizzassimo una brocca d’ argento per metterci le piantine medicinali. Il lavoro lo fanno le imprese’.

In un’altra intervista a La Sicilia, Armao parla dell’impegno con Musumeci: ‘Ticket non mi piace: è una sintesi della politica americana. Meglio parlare di tandem, perché c’è da pedalare. Tanto e in salita. In quel caso sono pronto. E, in ogni caso, prima le idee e poi le gambe, anche per pedalare’. Il leader degli ‘Indignati’, per settimane candidato in pectore di Fi, sottolinea che la priorità ‘va data a quello che vogliamo fare per dare risposte ai siciliani’, partendo dall’indicare ‘perché c’è questo tandem, e dove va’, solo poi ‘vedere chi sale sopra’.

Tra i primi passi da fare, in caso di vittoria, c’è la ‘disdetta immediata’ degli ‘accordi-truffa che ha fatto Crocetta con il governo nazionale, svendendo la Sicilia e il futuro dei nostri figli’. ‘Ho deciso di offrire la mia energia, alla Sicilia – afferma – e qualsiasi ruolo mi sarà affidato lo svolgerò. Con la passione che ho per questa terra’. Sul rapporto con Raffaele Lombardo, di cui è stato assessore regionale dice: ‘Ne stimo l’intelligenza, è un autentico autonomista: ho avuto sempre la massima libertà. E sono orgoglioso, da assessore all’Economia, dei riconoscimenti di governo Monti e Corte dei conti. Oggi, invece, Baccei si fa impugnare il rendiconto…’. Infine, la chiosa sul M5s: ‘Rispetto chi li vota e molti dei loro eletti, ma il programma di un movimento eterodiretto per me non è temibile’.

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