Si dovranno attendere gli esiti esami sul corpo del pilota Mauro Amendolia per conoscere la verità sull’incidente che ha funestato l’edizione della Targa Florio.

L’autopsia eseguita dal medico legale Antonietta Argo, disposta dal pm Paolo Napolitano, non ha chiarito se Amendolia sia stato colto da malore alla guida della Mini Cooper uscita fuori strada in un rettilineo lungo la strada provinciale 54 ad Isnello (Pa).

Resta così in piedi anche la possibilità che l’auto sia uscita di strada per la presenza di nevischio sull’asfalto. Nell’incidente è morto anche il commissario Giuseppe Laganà.

Per chiarire il quadro sarà necessario attendere gli esami istologici sui tessuti del cuore prelevati nel corso dell’autopsia. Nel corso dell’esame è emerso che il pilota ha subito un gravissimo trauma cranico tanto che il casco non è riuscito ad attutire il colpo.

Intanto restano gravi ma stazionarie le condizioni di Gemma Amendolia, che si trova in auto con il padre ricoverata nella seconda rianimazione dell’ospedale Civico. La giovane di 27 anni neolaureata in architettura è ancora in coma profondo.

“In queste ore – spiegano i medici dell’ospedale – è stata eseguita una Risonanza Magnetica Nucleare che ha evidenziato zone di ischemia cerebrale. Si è proceduto a tracheotomia al fine di supportare l’attività respiratoria. Stabili i parametri emodinamici. La prognosi è riservata.