Tre milioni alle scuole private sottratti ad un Fondo destinato alle Famiglie e alle micro imprese siciliane. Dal pozzo delle vergogne di governo e maggioranza salta fuori all’Ars l’ennesima magagna, nascosta ad arte tra le pieghe del disegno di legge 1214 che sbarca ora in commissione Bilancio: una pioggia di denaro, che il governo prova a dirottare alle scuole private da un Fondo istituito dalla Regione siciliana con la legge 6 del 15 maggio del 2009.

Il comma 3 dell’articolo 25 delle legge 6 del 2009 autorizzava infatti l’assessore al Bilancio all’istituzione un Fondo etico della Regione siciliana (FERS) da destinarsi per il 65% alle microimprese e per 35% alle famiglie. Il fondo poteva essere alimentato anche da contributi volontari, donazioni e lasciti.

Parte di questo Fondo, secondo i desiderata di Crocetta e della sua maggioranza, messi nero su bianco nell’ articolo 1 del disegno di legge 1214 (disposizioni finanziarie varie), dovrebbe trovare la strada delle scuole private, piuttosto che quella delle famiglie e delle imprese.

“E’ uno scandalo – commenta il deputato del M5S Giancarlo Cancelleri – il governo e la sua maggioranza si comportano come dei Robin Hood al contrario, che tolgono ai poveri per dare ai ricchi. Non solo, avevano provato ad occultare tutto sbagliando ad arte i riferimenti normativi del ddl 1214. L’articolo 1 di questo disegno di legge, infatti, si riferisce ad un’inesistente legge dell’ottobre del 2009 e non del maggio dello stesso anno, con l’evidente scopo di occultare la provenienza del denaro. Purtroppo per loro, abbiamo scoperto tutto. Ora cercheremo di bloccare la vergognosa operazione. L’emendamento soppressivo è infatti già pronto”.

Poco si sa di questo Fondo, che non è presente all’interno dei bilanci della Regione. “Cercheremo di capirci di più – afferma Cancelleri – per ora ci preme stoppare questa ennesima vergogna, che fa il paio con quella che abbiamo scoperto un paio di settimane fa, relativa ai 900 milioni di euro arrivati da Roma e contrabbandati dal governo come un’enorme conquista, quando in realtà sono un prestito che dovremo restituire negli anni a venire. Peraltro per dei soldi che ci spettavano di diritto, in quanto derivanti da tasse destinate alla Sicilia”