Si chiama Giuseppe Tantillo, detto Pino. Il suo è un cognome importante nello storico quartiere del Borgo Vecchio che ruota intorno all’omonimo mercato. Lui, Pino il fruttivendolo, da un mese e mezzo sta collaborando con le forze dell’ordine anche se ancora le sue dichiarazioni non sono di quelle che fanno tremare i polsi.

Se volesse, ne sono convinti gli investigatori, Pino Tantillo potrebbe coinvolgere nuovi esattori e mandanti, oltre a consentire di identificare altri commercianti vessati ed estorti. Ma ancora non lo avrebbe fatto e questo lascia dubbi sulla autenticità della sua collaborazione.

Le verifiche sono scrupolose – racconta questa mattina il Giornale di sicilia – ma finora Tantillo, non si è guadagnato la fiducia degli investigatori. Parla con il pool coordinato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci ma non ci sono ancora riscontri.

A prescindere dalla valutazione delle sue dichiarazioni fa comunque notizia il fatto che un Tantillo abbia deciso di saltare il fosso, che un uomo di una delle famiglie più importanti del mandamento di Porta Nuova collabori visto che uno dei capi sarebbe suo fratello, Domenico.

Tutto ha inizio dall’operazione Panta Rei, che aveva portato in carcere proprio i fratelli Tantillo. Allora erano stati altri due pentiti a permettere le indagini: Danilo Gravagna e Francesco Chiarello. Quest’ ultimo aveva parlato dell’ascesa dei due commercianti, iniziata a partire dal maggio 2011, quando il maggiore dei due, Mimmo, era diventato capofamiglia. E questo perché erano previsti nuovi arresti e dunque sarebbe stato necessario trovare un sostituto al vertice della famiglia.

In quella operazione i carabinieri trovarono anche un libro mastro scoperto in una tasca di un paio di pantaloni, durante la perquisizione contestuale agli arresti di Panta Rei. L’ appunto riguardava dieci commercianti e imprenditori del centro e le tariffe da loro pagate periodicamente, comprese fra 300 e 1000 euro. Molte delle persone indicate in quel foglio, così come altri commercianti estorti, avevano confermato di essere stati taglieggiati dai Tantillo.

Ma i taglieggiati sarebbero molto di più, gli esattori numerosi, gli affari della famiglia ben più ramificati. E questo si aspettano di ascoltare gli investigatori da Pino Tantillo.