“È fondamentale portare nelle scuole l’impegno antimafia come insegnamento effettivo. È necessario non perdere altro tempo, a 25 anni dalla strage di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta”.

Lo afferma in una nota la deputata nazionale M5s Chiara Di Benedetto, alla Camera capogruppo in commissione Istruzione. “Negli anni magistratura e forze dell’ordine – prosegue la parlamentare 5stelle – hanno contrastato con coraggio e sacrificio le organizzazioni criminali, raccogliendo l’eredità di Falcone e degli altri che hanno dato la vita per la libertà e la democrazia. Tuttavia, dobbiamo convincerci che va sconfitta in primo luogo la cultura mafiosa, che ostacola la libera concorrenza, altera il mercato del lavoro, induce a sottrarre risorse pubbliche alle comunità e determina l’adesione alle cosche”.

“Ha mosso tante coscienze la lezione morale – sottolinea la parlamentare 5stelle – di Falcone, Borsellino, giornalisti, religiosi e civili, anche ignoti, che hanno combattuto fino all’estremo contro il dominio violento delle mafie. Adesso è arrivato il momento di intervenire nella formazione dei più giovani, ai quali vanno forniti modelli di vita alternativi al tronista, alla velina, al corrotto e al delinquente”.

“Per questo – conclude Di Benedetto – serve una legge che introduca nelle scuole italiane la storia della lotta a tutte le forme di mafia, che abbiamo già presentato e di cui venerdì 26 maggio, alle ore 10,30 nella Sala Tatarella della Camera, illustreremo testo e obiettivi pedagogici, insieme a Salvatore Borsellino, al procuratore Pierpaolo Bruni, a don Giacomo Panizza e a Francesco Oliverio, che racconterà del suo pentimento, da boss di ‘ndrangheta a collaboratore di giustizia”.